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Scaligera Service

«Verona è una città unica al mondo. Gli imprenditori contribuiscono a valorizzare la storia dell’Arena»

Il ricordo e le emozioni La Carmen di Bizet andata in scena nel 2022 durante Opera Festival FOTO ENNEVIArte e business Le scene di Aida sugli abiti di Mauro Brunelli
Il ricordo e le emozioni La Carmen di Bizet andata in scena nel 2022 durante Opera Festival FOTO ENNEVIArte e business Le scene di Aida sugli abiti di Mauro Brunelli
Il ricordo e le emozioni La Carmen di Bizet andata in scena nel 2022 durante Opera Festival FOTO ENNEVIArte e business Le scene di Aida sugli abiti di Mauro Brunelli
Il ricordo e le emozioni La Carmen di Bizet andata in scena nel 2022 durante Opera Festival FOTO ENNEVIArte e business Le scene di Aida sugli abiti di Mauro Brunelli

Il suo battesimo nel mondo dell’Opera è avvenuto proprio grazie alle «67 colonne per l’Arena», con la Carmen di Bizet data in occasione della stagione lirica 2022, un anno dopo il battesimo nel progetto di membership promosso da Fondazione Arena e Gruppo Athesis. L’anno successivo, quello del Centenario dell’Arena Opera Festival, invece, nel rinnovare la sua adesione all’operazione di fundraising, in qualità di amministratore delegato della UpRent - brand di Scaligera Service attiva nel noleggio di attrezzature da lavoro - Mauro Brunelli ha potuto apprezzare anche una visione delle rappresentazioni liriche del tutto nuova, dove la prassi di riproporre essenzialmente allestimenti tradizionali, ha lasciato il posto a sguardi trasversali e linguaggi innovativi, come quello trasmesso dall’ormai famosa “Aida di cristallo” di Stefano Poda. Insomma, come spesso si usa dire: «quel che accade in una vita può accadere in un istante». E così è successo al manager veronese, che con Scaligera Service, ha appena rinnovato l’impegno nel progetto.

Brunelli, quale contributo concreto sta, secondo voi, generando questa membership, alla quale con Scaligera Service partecipate per il terzo anno consecutivo?
Il contributo principale è sicuramente economico, e questo vale sia per l’indotto che ruota attorno all’Arena che per i partner attivi in altri comparti, che sia pur indirettamente possono ricavarne un ritorno di immagine. Ma ancor prima, credo che dietro la volontà di noi imprenditori di sposare il progetto ci siano dei valori già ben radicati, che a loro volta si coniugano con la visione che ha portato Fondazione Arena a darvi vita. E quindi, credo che questa presenza massiva di realtà imprenditoriali di grande spessore stia, dal canto suo, costituendo per l’Arena una vetrina di eccellenza. Nel nostro piccolo sappiamo di poter contribuire a valorizzare la storia del nostro monumento e delle opere liriche da cento anni vanno in scena nella nostra città rendendola, almeno in questo, unica al mondo.

E i vostri dipendenti cosa hanno pensato della vostra scelta?
Entusiasti. La partnership proposta da Fondazione Arena ci ha infatti dato la possibilità di far vivere di persona lo spettacolo areniano anche a nostri clienti e collaboratori, e considerando che l’azienda offre il proprio servizio sul territorio veronese e province limitrofe, il riscontro in termini di immagine è stato non solo immediato e positivo, ma anche più ampio del previsto.

Qual era il suo rapporto con l'Opera, in particolare con le recite in Arena, prima di entrare nel progetto 67 colonne?
Devo ammettere che prima di questa iniziativa non ero mai stato in Arena per assistere ad un’Opera. Per me personalmente è stato dunque determinante. La mia “prima” è stata a giugno 2022 ed è stato un allestimento di Carmen. Sebbene un po’ imbarazzato per la mia scarsa preparazione in materia, ho apprezzato molto lo spettacolo e tutto il contesto.

Il progetto l’ha quindi aiutata ad avvicinarsi di più a questo mondo?
Senz’altro. È stato in quel e da quel momento che ho compreso il vero valore della rassegna lirica e il motivo per cui i turisti sono pronti a partire dall’altro capo del mondo per raggiungere Verona, e assistere alle meraviglie che questa location ogni anno regala.

Rinnoverà il suo impegno come colonna dell’Arena?
Considerato il riscontro positivo dei primi due anni, abbiamo già confermato la nostra adesione per la stagione 2024, certi che sarà un’altra esperienza da condividere con chi ci supporta, clienti, fornitori e collaboratori. Ma anche con altri colleghi imprenditori. Un altro aspetto interessante è infatti che operatori di diversi comparti si sono ritrovati a cooperare per una “impresa comune”, in qualche modo incrementando anche lo spirito di appartenenza al territorio e il sentirsi parte della stessa comunità.

Parliamo un po' di Scaligera Service: tema caldo per aziende come la vostra è la formazione nel settore sicurezza. Quanto è importante per voi, quali progettualità avete in campo?
UpRent, brand di Scaligera Service, presente con trenta dipendenti tra Verona, dove ha sede ma anche nei territori di Mantova e di Trento, si occupa di noleggio di attrezzature per il lavoro, che devono innanzitutto garantirne la sicurezza nel suo diretto utilizzo. I due principali business sono il noleggio di piattaforme aeree per portare persone a lavorare in quota fino a 50 metri di altezza, e il noleggio di autogru per il sollevamento di carichi pesanti fino ad un massimo di 220 tonnellate. Intrinseco dunque il fattore sicurezza, che per noi è diventato un vero e proprio valore. Ci affidiamo ai principali costruttori di queste importanti attrezzature e abbiamo un team di collaboratori che garantiscono l’assistenza e la manutenzione di tutti i prodotti messi a disposizione. In questi giorni abbiamo inoltre definito un'importante acquisizione di una storica officina meccanica di Verona, che implementerà questo settore. Tra i nostri servizi non poteva mancare appunto la formazione, erogata attraverso corsi di sicurezza sul lavoro in cui si istruiscono le maestranze a utilizzare le nostre varie attrezzature e macchinari. 

Francesca Saglimbeni

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