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I PROTAGONISTI

«Passione per la cultura e il territorio, così è nato il nostro impegno»

Il sostegno della filiale scaligera specializzata in immobili di pregio «In Arena non solo lirica e concerti ma anche eventi imprenditoriali»
Aida Una scena della prima del capolavoro verdiano nella stagione lirica 2021In prima linea Stefano Bani, Licence Partner di Engel & Völkers Verona City
Aida Una scena della prima del capolavoro verdiano nella stagione lirica 2021In prima linea Stefano Bani, Licence Partner di Engel & Völkers Verona City
Aida Una scena della prima del capolavoro verdiano nella stagione lirica 2021In prima linea Stefano Bani, Licence Partner di Engel & Völkers Verona City
Aida Una scena della prima del capolavoro verdiano nella stagione lirica 2021In prima linea Stefano Bani, Licence Partner di Engel & Völkers Verona City

L’idea è affascinante: «Sarebbe bello poter partecipare a iniziative dì carattere imprenditoriale e tecnico in una cornice suggestiva qual è l’Arena». In sostanza, individuare nuovi utilizzi per l’anfiteatro romano, oltre ai tradizionali concerti e spettacoli in grado di richiamare un pubblico internazionale che da sempre subisce il fascino di questa location. Il suggerimento arriva da Stefano Bani, Licence Partner di Engel & Völkers Verona City, filiale scaligera del gruppo specializzata in vendita e locazione di immobili residenziali di pregio, presente in oltre 30 Paesi e quattro continenti. L’azienda, originaria di Amburgo, ha una lunga tradizione che affonda le radici nel 1976 per poi sviluppare una rete di franchising anche in Italia dove è presente dal 2004. Il mercato, qui, è cresciuto fin da subito: all’inizio il focus erano le locazioni turistiche poi il raggio d’azione si è ampliato puntando sul valore culturale e turistico del Paese. Verona, nello specifico, «è un territorio apprezzato a livello mondiale ma con ancora ampli margini di crescita», ammette l’imprenditore. Aderire al progetto 67 Colonne per l’Arena, promosso da Fondazione Arena e Gruppo Athesis, è stato per l’agenzia un modo per contribuire alla valorizzazione non solo del simbolo della città, ma del territorio stesso. Facendo rete con altri imprenditori, attraverso sinergie che Bani definisce “molto stimolanti”.

Perché avete deciso di aderire al progetto 67 Colonne? Cosa vi è piaciuto di questa iniziativa?
La scelta dì partecipare all’iniziativa è nata dal desiderio dì contribuire alla valorizzazione e alla cura dì un monumento storico e rilevante come l’Arena, importante non solo per la città di Verona ma anche a livello nazionale e internazionale. Incontrare altre realtà imprenditoriali importanti che condividono con noi la passione per il territorio e la sua cultura, ci ha molto stimolati.

Il nostro Paese, e Verona ne è un esempio, ha un patrimonio artistico e culturale inestimabile la cui tutela, sulla carta, spetta al pubblico. Eppure si stanno moltiplicando esempi di collaborazioni con i privati finalizzate proprio alla salvaguardia dell’arte e della cultura. Secondo lei è una strada che può funzionare? Questo tipo di impegno crede che rientri tra i “compiti” di un imprenditore?
Credo che, soprattutto nel nostro settore, l’area d’azione faccia la differenza. La responsabilità di un imprenditore nel sostenere la città dove ha sede il suo business non può mai mancare, a maggior ragione quando si tratta di real estate e quindi lifestyle. Nulla dì nuovo sotto al sole! La collaborazione tra pubblico e privato ha sempre portato a risultati propositivi che supportano sia la società che i lavoratori.

Il vostro gruppo immobiliare è leader nel mercato del pregio: l’immagine che Verona ha in Italia e oltre i confini nazionali è quindi fondamentale per attirare clienti. Pensa sia abbastanza conosciuta la nostra città all’estero? O andrebbe migliorata?
Credo che il margine di miglioramento sia notevole, nonostante la nostra città venga apprezzata a livello internazionale. Le modalità per conferire ancora più rilievo ad una realtà eterogenea e preziosa come Verona possono essere molteplici, l’iniziativa delle 67 colonne può essere un passo in avanti importante.

E l’Arena, in questo senso, cosa rappresenta?
L’anfiteatro romano meglio conservato al mondo direi che già di per sé può essere il valore aggiunto per eccellenza. Un’idea potrebbe essere quella di variare l’utilizzo dell’Arena, non solo opera lirica e concerti che attirano da sempre un grande pubblico dì cui siamo sempre grati: sarebbe bello poter partecipare a iniziative dì carattere imprenditoriale e tecnico in una cornice così suggestiva.

E per lei, nello specifico cosa rappresenta? C’è un ricordo che le è caro dell’Arena?
Nato e cresciuto a Brescia, l’Arena è stata per me negli anni un luogo in cui condividere del tempo con i miei nonni, abituati ad essere spettatori della prima dell’Aida. Per questo motivo oltre al valore culturale, ha soprattutto un valore affettivo importante.

Il progetto 67 Colonne è stato ideato per supportare l’Arena e la sua produzione in un periodo complesso causato dalla pandemia. Engel & Völkers Verona City come ha vissuto questo anno e mezzo? Pensa che si possa effettivamente parlare di ripresa? L’emergenza sanitaria ha cambiato il vostro modo di fare business?
E&V Verona City lavora principalmente con un target prima casa, non possiamo negare che il mercato abbia subito un lieve rallentamento. Nonostante ciò siamo decisamente in un periodo dì ripresa in cui gli spazi che proponiamo ai nostri clienti vengono sempre più apprezzati per la loro esclusività in un momento storico in cui la casa è diventata non solo l’ambiente familiare ma spesso anche lavorativo. Per non parlare della crescita di interesse riscontrata da parte dì acquirenti stranieri che scelgono Verona come loro seconda casa.•.

Francesca Lorandi

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