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«L'Arena è unica. A giugno un evento mai visto prima»

Al vertice Stefano Trespidi, Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi ENNEVI
Al vertice Stefano Trespidi, Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi ENNEVI
Al vertice Stefano Trespidi, Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi ENNEVI
Al vertice Stefano Trespidi, Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi ENNEVI

Sempre di più, anche se quando arrivi così in alto ripetersi non è mai facile. Ma le colonne dell'Arena sono più salde che mai dopo il successo del centesimo festival areniano, e ora le premesse per ripetersi ci sono tutte. Si alza il sipario sull'Arena Opera Festival 2024 e sulla nuova edizione del progetto 67 Colonne pronto ad abbracciare nuovi sostenitori che si aggiungono alle tante conferme della passata edizione, mentre negli occhi c'è ancora la magia dell'ultimo festival areniano e i tanti eventi da ricordare negli ultimi mesi. «È un progetto che ho ereditato, rappresentativo del valore che deve avere la lirica in Arena», l'esordio del sindaco e presidente di Fondazione Arena Damiano Tommasi, «quest'anno il canto lirico è entrato nel patrimonio Unesco ed è un riconoscimento che attesta quanto sia di qualità l'investimento fatto dalla nostra comunità, fin dall'inizio, in tempi preoccupanti in cui bisognava fare squadra, un periodo buio che ci ha lasciato la possibilità di fare rete. La partecipazione di tanti imprenditori ci sprona a fare sempre meglio, soprattutto dopo il centesimo festival, sentito e partecipato da tutta la nostra comunità. Tra due anni, il 6 marzo 2026, ospiteremo la cerimonia delle Olimpiadi nel nostro anfiteatro», lo sguardo lungo di Tommasi rivolto ai Giochi di Milano-Cortina di cui Verona ospiterà la cerimonia di chiusura e quella di apertura della Paralimpiadi. «Per cose grandi bisogna essere in tanti, grazie per quello che continuerete a fare». Quanti successi. Un pieno di entusiasmo arrivato anche dalla sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia: «in pochi mesi siamo stati in Senato per il concerto di Natale con il presidente Mattarella, poi in udienza da papa Francesco, infine il nostro coro è stato sul prestigioso palco di Sanremo. E nel frattempo, grazie al grande lavoro del ministero della Cultura e del comitato di salvaguardia, la pratica del canto lirico in Italia è finalmente patrimonio dell'umanità. Da questo traguardo è nato un bando ministeriale per un evento unico celebrativo e siamo orgogliosi di poter dire che Fondazione Arena è stata scelta per ospitare quella che sarà una serata straordinaria. Il prossimo 7 giugno inaugureremo il festival con un evento mai visto prima», come ha sottolineato anche il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. «L'emozione è doppia, sono veronese e amico della Fondazione, oltre che rappresentante del governo. Credo sia fondamentale che la cultura sia sostenuta anche da soggetti privati», le parole di Mazzi rivolto agli imprenditori, «lo Stato può fare molto ma non sempre ha le risorse necessarie viste le numerose emergenze a cui deve rispondere. L'impegno del ministero alla Cultura è alto affinché i fondi siano sempre di più, ma questo comparto, che produce spettacoli di altissima qualità ma con grandi costi, ha bisogno del sostegno di tutti. Fondazione Arena è l'unica realtà al mondo che ha il know how per realizzare grandi allestimenti d'opera, uno dei motivi per cui è stata scelta per ospitare le celebrazioni per il canto lirico patrimonio dell'umanità che si terranno il 7 giugno - il giorno prima dell'inizio del festival 2024 con Turandot - in mondovisione. Quel giorno a Verona ci sarà tutto il mondo della cultura e i più grandi artisti internazionali, sarà uno spettacolo mai visto prima». La collaborazione con Athesis. Con un pieno di storie da raccontare sui media del gruppo Athesis, come dice il direttore generale Andrea Faltracco. «La nostra è una sfida continua, vogliamo aiutare a creare opportunità e sinergia tra imprese, istituzioni e persone. Scrivendo nuove pagine della grande storia dell'Arena e della nostra città». Tra gli ospiti anche Alfonso Signorini che debutterà nell'anfiteatro firmando la regia de La Bohème. «In Arena ho imparato ad amare l'opera, una zia melomane mi accompagnava per vedere gli spettacoli: seconda gradinata, con il caldo torrido, fui conquistato dalla Butterfly. Sarà un'emozione grandissima debuttare alla regia nel centenario pucciniano».

Luca Mazzara

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