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I PROTAGONISTI

«L’Arena è tutti noi. Gli artigiani ne fanno parte da sempre»

Dai sarti ai falegnami, dai carpentieri agli installatori degli impianti audio. «Migliaia di persone hanno dato il loro contributo per questa meraviglia»

Non sarebbe esistito, in questi 98 anni, il Festival lirico senza le migliaia di artigiani veronesi che, grazie alla loro professionalità, dietro le quinte hanno reso possibile ogni singola produzione. Per questo il sostegno che Confartigianato Verona ha deciso di dare all'Arena, attraverso il progetto «67 Colonne», è un vero e proprio abbraccio collettivo: come sottolinea il presidente Roberto Iraci Sareri, «l'Arena e l'artigianato, da sempre, vivono in simbiosi». Una partecipazione che diventa anche testimonianza di come «coalizzarsi, associarsi, fare rete aiuta e porta a risultati, come nel caso delle 67 Colonne».

Questa iniziativa nasce per essere una sorta di abbraccio collettivo ideale intorno a un simbolo della nostra città. Voi siete un'associazione e questa idea di "collettività" assume un significato ancora più grande. Cosa ne pensa di questo progetto?
Attrezzisti e calzolai, sarti e falegnami, carpentieri del metallo e fabbri, truccatori, costumisti, acconciatori, artisti del legno, del polistirolo e di qualsiasi materiale venga utilizzato per la realizzazione delle scenografie, decoratori, installatori elettrici ed elettronici, fonici e tecnici audio, programmatori e informatici, pulitintori, video operatori e fotografi, liutai, costruttori e manutentori di strumenti musicali, autotrasportatori di merci e persone. E potrei continuare. In 98 anni sono senz'altro migliaia gli artigiani che hanno dato il loro contributo per tenere in movimento una delle macchine per eventi, spettacolo, musica e cultura più apprezzata del mondo. L'Arena e l'artigianato, da sempre, vivono in simbiosi: Confartigianato, come associazione di rappresentanza di questo mondo che nel dietro le quinte dà vita alla magia areniana, non poteva non sentirsi coinvolta in simile progetto di sostegno e non abbiamo esitato un istante nel momento della scelta.

Confartigianato Verona ha invitato anche i suoi soci ad aderire. Qual è stata la risposta?
Tramite i nostri canali informativi e di contatto diretto con gli associati abbiamo promosso e rilanciato la campagna #iosonolarena e siamo certi che l'iniziativa sia stata apprezzata. La tutela dei beni culturali e il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica come musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, rappresenta una scelta strategica per il rilancio della nostra economia. Per questo sono necessarie misure capaci di rilanciare non solo il nostro patrimonio, ma anche le migliaia di imprese che difendono e valorizzano la grande bellezza artistica e culturale dell'Italia.

L'Arena è anche un motore economico per il nostro territorio, soprattutto per la filiera del turismo. Crede sia compito anche degli imprenditori supportarla?
Al di là della sensibilità individuale, entrano in gioco valutazioni legate alla disponibilità economica, che in decenni di continue crisi succedutesi senza un vero momento di respiro, non possono essere uguali per tutti, soprattutto per le piccole e medie imprese. Ma ovviamente, il contributo del mondo imprenditoriale è fondamentale, in un circolo virtuoso di vantaggi che coinvolge l'intero territorio.

Il progetto ha mostrato anche la capacità degli imprenditori veronesi di fare rete intorno a un obiettivo comune. Imprenditori che, talvolta e per ragioni storiche e culturali, vengono giudicati individualisti. Cosa ne pensa?
Il mecenatismo è una risorsa fondamentale per salvaguardare la ricchezza artistica e culturale che ci circonda e che noi italiani riusciamo ancora a creare, anche grazie all'artigianato. Forse, troppo spesso la diamo per scontata, senza comprendere che il bisogno concreto di sostenerla e tutelarla va a beneficio di tutti. Coalizzarsi, associarsi, fare rete, sono gli unici modi, soprattutto per noi piccoli imprenditori, per presentarci al cospetto di un'economia che non è più quella di un tempo e che richiede risposte, risorse e competenze trasversali che da soli non siamo in grado di fornire ed avere. Stare uniti e lavorare insieme aiuta e porta a risultati, come nel caso delle 67 Colonne.

Verona è sufficientemente promossa al di fuori dei confini provinciali e nazionali? La sua immagine crede andrebbe maggiormente valorizzata?
Si può sempre fare di più e meglio. Verona, in termini di promozione nazionale ed internazionale, splende forse di un'eterna luce propria, che va semplicemente potenziata. Un'iniezione di watt che riesca a valorizzare tutte le sue eccellenze e di attivare flussi turistici anche in siti meno conosciuti, innescando così una nuova stagione di sviluppo.

Anche gli artigiani, soprattutto quelli che operano in determinati settori, stanno ancora facendo i conti con la crisi causata dalla pandemia. Come vede questo 2021 e la ripresa nella quale tanto si spera?
Tutti noi siamo consci del fatto che, se le attuali misure di contrasto al Covid hanno creato e stanno ancora creando profonde ferite nel tessuto economico piccolo-imprenditoriale, la vera sfida sarà la ripresa, quando tutto sarà finito e quando realtà come Confartigianato saranno chiamate a fare da scudo di fronte a ciò che ci verrà certamente chiesto indietro, in un modo o nell'altro. I nodi del fisco, dei rinvii, delle proroghe, dei cosiddetti "ristori", arriveranno al pettine e sarà allora che conterà davvero l'unione e la voce unica e forte che arrivi là dove il singolo non può arrivare. Le ripresine a singhiozzo, figlie dell'alternanza tra aperture e restrizioni, devono finire, assieme all'incertezza, che mortifica la programmazione di chi fa impresa.

Infine, presidente, un suo ricordo dell'Arena che le è particolarmente caro.
Ricordo che da bambino i miei genitori mi portarono in Arena per assistere ad un'opera, con la consapevolezza che la lirica non fosse proprio in cima alla lista dei desideri di un ragazzino di 11 anni. Mentirei se dicessi di ricordare quale opera fosse, ma probabilmente la loro vera intenzione fu quella di farmi vivere la magia del luogo e dell'evento. Devo dire che tornarci successivamente, negli anni, è stato davvero emozionante. .

Francesca Lorandi

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