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Hotel Corte Ongaro

«L'Arena è il cuore pulsante della città. Un palcoscenico magico, il luogo ideale per ospitare le grandi stelle della lirica»

«Le strutture ricettive alberghiere possono essere ambasciatrici dell'opera e, più in generale, della proposta culturale cittadina, perché dotate di un grande potenziale di comunicazione diretta e relazionale nei confronti dei propri ospiti». Con tale approccio Alberto Avrese, titolare di Hotel Corte Ongaro, accoglie ogni anno persone da tutto il mondo, anche in virtù della felice prossimità a poli strategici della città quali Veronafiere e l'anfiteatro areniano.

Sostiene le 67 colonne per l'Arena da sempre, come ha vissuto, fino ad oggi, questa esperienza?
Si conferma la mia vicinanza a Fondazione Arena e considero il mecenatismo culturale una grande opportunità per sostenere arte e bellezza. Per Hotel Corte Ongaro, in particolare, essere Colonna significa lasciare un segno tangibile di consapevolezza e riconoscenza verso l'attività di Fondazione, auspico dunque che la stessa sensibilità si sviluppi in tanti altri imprenditori, non solo della filiera turistica. L'Arena alimenta sulla città un indotto, diretto e indiretto, stimato in 400 milioni di euro, pari al 2 per cento del Pil cittadino. Dall'avvio del progetto ad oggi, noto come l'iniziativa sia cresciuta di edizione in edizione, gestita in modo impeccabile.

Quale impatto ha avuto, concretamente, sulla sua attività?
Sul nostro Roof Garden proponiamo numerosi eventi culturali aperti alla cittadinanza. Per un'attività come la mia, già molto orientata alla cultura, sostenere la lirica significa dare linfa a questa vocazione. Sulla base di questi presupposti c'è stato un ritorno d'immagine. L'attività alberghiera ha in sé un potenziale di promozione e comunicazione che permette di veicolare il messaggio a moltissimi ospiti ogni anno e questa possibilità è uno degli aspetti più affascinanti. Gli hotel possono quindi assurgere a veri e propri ambasciatori di arte e di bellezza. La scorsa stagione è stato emozionante partecipare alla Carmen di Zeffirelli assieme al mio staff, visitando il back stage dell'Arena prima dell'opera. Chi partecipa a una serata areniana per la prima volta rimane entusiasta e affascinato. C'è molto pregiudizio sull'opera lirica in chi non la conosce: sarebbe bello che tanti più cittadini veronesi ne ammirassero una sera lo spettacolo. Vedrebbero poi il monumento con occhi diversi.

Come avete vissuto la ricorrenza del Centenario?
È stato un evento di grande impatto emotivo ed è stato ben valorizzato dal punto di vista mediatico. L'Arena, cuore pulsante della città, è stata per una sera il centro del mondo. La scelta di proporre nel 2024 un secondo evento di questa portata, celebrando la proclamazione del Canto Lirico Italiano come patrimonio immateriale dell'Unesco, mostra le ambizioni della governance di Fondazione, a cui esprimo la mia ammirazione.

Hotel Corte Ongaro gode della privilegiata posizione di stare a pochi passi dall'Arena ma anche dal quartiere strategico della fiera, ciò favorisce una maggior sinergia?
Indubbiamente Veronafiere è l'altro grande attrattore turistico oltre che congressuale della nostra città. Più si avrà sinergia e comunicazione tra amministrazione, enti, fondazioni, privati, più si riuscirà a pianificare i flussi turistici cittadini distribuendoli organicamente nel calendario annuale. Il turismo locale ha raggiunto un indotto tale che merita di essere governato con una pianificazione strategica di prospettiva pluriennale. Fondazione Arena in questo senso ha dato un segnale molto importante nel mese di agosto 2023, pubblicando i calendari 2024 e 2025.

Da privato cittadino, per lei cosa rappresenta l'Arena?
L'ho sempre frequentata. Amo l'arte e noto come la sua espressione, nel contesto areniano, assuma un respiro diverso rispetto a qualsiasi altra location al mondo. Anche i concerti di extra lirica meritano un calendario molto ampio nei mesi precedenti e successivi al Festival areniano. È il luogo ideale per ospitare i migliori artisti internazionali e permettere loro di esprimersi di fronte a un numero di spettatori ampio ma non dispersivo, come avviene in tanti altri grandi eventi. Il feeling che si crea qui tra artisti e pubblico è un unicum e potrebbe essere la leva che permetta di accogliere i più grandi artisti internazionali che scelgano di cantare in Arena. Anche il pubblico sta sempre più premiando l'experience e le location si stanno rivelando sempre più determinanti nella scelta di partecipazione ad un evento. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra città uno spazio unico al mondo ed è nostro dovere valorizzarlo.

Hotel Corte Ongaro ha mai ospitato star del palcoscenico areniano?
Da sempre Hotel Corte Ongaro è casa di artisti areniani e non, data la vocazione culturale che lo contraddistingue. Ricordo con grande piacere il suono della voce d'opera di tanti protagonisti internazionali, le cui note risuonavano in alcuni spazi della struttura in preparazione alle serate areniane, suscitando grande interesse negli ospiti. Un altro episodio a me caro è stato ascoltare lo Stradivari del maestro Uto Ughi a pochi metri da me, in occasione di una prova organizzata con la sua orchestra nella hall dell'hotel, alla vigilia della serata del concerto.

Francesca Saglimbeni

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