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L'EVENTO

L'Arena e i 100 anni. Orgoglio 67 colonne

Raccolta record nella terza edizione. Gasdia: «Siete la nostra forza» Mazzi: «Un milione per il festival». Tommasi: «Grande responsabilità»

Cento anni dopo. Ancora più bella, ancora piena della stessa passione di un tempo e con 67 colonne pronte a sostenerla. L’Arena si appresta a vivere la sua centesima stagione al via tra due settimane, ma intanto l’applauso più bello è quello delle 67 colonne, gli imprenditori del territorio che ancora una volta hanno scelto di affiancare Fondazione Arena in un progetto unico nel panorama italiano e forse internazionale. E il primo ringraziamento dell’evento organizzato tra palco e platea dell’anfiteatro scaligero va proprio a chi iniziò cento anni fa il festival lirico, quel Giovanni Zenatello che ha marchiato per sempre questo capolavoro tricolore. Ci sono tutte le 67 colonne, gli imprenditori veronesi pronti ad applaudire l’ennesimo successo. «Qui mi sento in famiglia anche se oggi la mia veste è quella istituzionale», le parole di Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla cultura, «siamo alla vigilia di una stagione importante, la prima sarà un evento senza precedenti nella storia del festival», mostrando gli spot in vista della diretta in mondovisione su Rai 1 con la conduzione di Milly Carlucci. «Stiamo facendo un grande lavoro con ministero e Rai coinvolgendo tutte le ambasciate per far sì che questo sia un vero unicum, un punto di forza del nostro Paese nel mondo, io la chiamo la notte del secolo», le parole di Mazzi. «I numeri della Fondazione Arena sono straordinari, un esempio per tutte le fondazioni lirico-sinfoniche, quella di Verona è un modello da esportare per gestione amministrativa e artistica e voi 67 colonne siete la parte più fulgida. In questi giorni sono alla prese con la situazione disastrosa del Maggio Fiorentino e i milioni di debiti accumulati, Verona è un’isola felice, con una governance di prim’ordine e teniamocela stretta», ringraziando anche il direttore del marketing Andrea Compagnucci. Un pensiero poi anche all’extra lirica, che fa riferimento comunque a Fondazione Arena e Cecilia Gasdia, «anche qui siamo di fronte ad un successo di questa gestione, tra sold out e trionfi televisivi con di milioni di telespettatori, oltre alla qualità degli eventi, ai 400mila euro di utili e ai tre milioni e 700mila euro versati nelle casse del Comune».

Un milione in più La sorpresa nel finale. «Il ministro della cultura Sangiuliano mi ha detto che non potevo arrivare a mani vuote, voglio consegnare questa busta, un milione di euro per la stagione del centesimo, un riconoscimento per questa città è per questi risultati straordinari», tra le mani della sovrintendente Gasdia in attesa dell’arrivo del sindaco Damiano Tommasi, che della Fondazione Arena è il presidente. «Siamo al record assoluto di entrate da sponsor, un milione di euro in più rispetto al 2022 superando così quota cinque milioni», le parole piene di entusiasmo della Gasdia. «Il nostro progetto di Art Bonus è uno dei più belli degli ultimi anni, devo ribadire un grazie enorme a tutte le colonne, e a chi per primo come Pastificio Rana e Gruppo Calzedonia ha dato il via a questo successo, e grazie a chi si aggiunto strada facendo». A raccontare il progetto ci sarà ancora una volta il gruppo Athesis con tutti i suoi media, da L’Arena a TeleArena fino ai canali social. «Volevo regalare sette milioni...di lettori», scherza l’ad di Athesis, «per me è sempre un piacere essere qui, ormai è una tradizione: la continuità di questo progetto e la crescita costante dei risultati economici sono una straordinaria prova dell’impatto sociale di questa iniziativa e della forza che sanno sprigionare quando ci si mette insieme. Impatto sociale è la parola chiave del nostro gruppo, non siamo solo comunicatori ma facilitatori per creare opportunità per il territorio, grazie per averci dato la possibilità di essere nuovamente compagni di strada. I numeri sono notevoli, sanciti anche dal resoconto Art Tribune Focus sul valore economico e sociale della Fondazione Arena. Il 70 per cento delle entrate arrivano da risorse private (biglietti, sponsor e donazioni) e a 20 giorni dall’inizio del festival sono già 16 i milioni di euro di biglietti venduti, mentre sono 4,5 i milioni di euro di biglietti venduti sui social. Tra le novità l’attenzione alla disabilità con il progetto di accessibilità all’opera per 1000 persone diversamente abili in collaborazione con Müller, oltre all’idea di nuovi modelli di fundraising internazionali. «Questo è il made in Italy più antico della storia e voi siete la vera marcia trionfale», la chiusura della sovrintendente, che poi ha offerto l’assist al sindaco Tommasi parlando della collaborazione con l’amministrazione anche in vista delle Olimpiadi

Dal Festival ai Giochi «Qui dentro ci aspetta fra due anni l'evento mediatico più importante come la doppia cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi», il commento del sindaco che della Fondazione Arena è il presidente, «un'occasione storica per Verona. La sfida di rendere accessibile a tutti e per sempre l'anfiteatro merita il cento per cento delle nostre energie, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte e provare ad alzare sempre l'asticella. E se abbiamo superato la stella - di cui una parte era caduta proprio dentro l'Arena - penso che non ci fermerà nessuno», scherza Tommasi, «stiamo dando, e daremo, tutti il massimo, da chi è dietro le quinte a chi andrà sul palco», spostando poi lo sguardo sulle scenografie in piazza Bra. «Se ne è parlato tanto ma poi le decisioni vanno prese, ci sono responsabilità precise e per prima viene la sicurezza, crediamo che l'Arena sia una grande opportunità oltre che responsabilità. Alziamo e dirigiamolo verso l'estero, prendiamo il centesimo festival come test event per cerimonie olimpiche. Grazie infine alle colonne e all'impegno continuo di questi imprenditori», prima di ricevere dalle mani di Mazzi la busta con il milione di euro. «Ma non sono diventati due», guardando la busta della Gasdia. Risate e sorrisi. Il centesimo festival ha bisogno anche di questo.

Luca Mazzara

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