I PROTAGONISTI

«Il palco dell’Arena regala grandi emozioni. È un posto da favola»

Il sostegno. Nel 1980 Gaetano Antoniazzi, ha creato, con la moglie Fiorenza, lo Studio Protecno,

"Ogni giorno con il nostro lavoro troviamo le migliori soluzioni per valorizzare, sviluppare, migliorare, il mondo intorno a noi. Vogliamo che questa nostra mission possa essere declinata anche attraverso iniziative come quella delle 67 Colonne per l'Arena, dedite alla ricerca e al recupero del bello, del patrimonio che noi italiani dobbiamo difendere con tutte le nostre forze". È felice di impegnarsi per la sua città, Gaetano Antoniazzi, che nel 1980 ha creato con la moglie Fiorenza lo Studio Protecno, una società di consulenza e direzione lavori di grandi impianti. L'azienda, nella quale lavora anche la seconda generazione, quella composta dai due figli, Riccardo e Tommaso, oggi conta 40 collaboratori "e ciascuno di loro è una colonna portante della nostra realtà, alcuni sono fedeli da più di 25 anni", spiega Gaetano. Da sempre "accanto al cliente", ora Studio Protecno ha deciso di lavorare anche "accanto alla città, sempre vicini al nostrpo territorio, attraverso l'iniziativa che ci ha proposto Fondazione".

Perché le è piaciuta?
L'Arena non è solo il simbolo di Verona ma è anche un grande motore economico per tutto l'indotto perchè garantisce ogni anno enorme beneficio alla nostra città. La Fondazione Arena con le sue iniziative richiama nella nostra città turisti da tutto il mondo. Non abbiamo avuto alcuna esitazione ad aderire a quest'iniziativa per dare un supporto concreto al rilancio economico con la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.

Ci sono altre iniziative che vedono la vostra azienda a fianco della comunità e del territorio?
Crediamo nel ruolo della famiglia come perno attorno al quale ruota l'intera società, i bambini, e la loro tutela. Sono stati questi, negli anni, i punti fermi del nostro impegno etico all'interno della comunità. Le nostre iniziative benefiche hanno agito in ambito ospedaliero e ospedaliero pediatrico, attraverso la donazione di macchinari, appuntamenti di beneficenza per raccolta fondi, donazione di materiale per supportare la Croce Verde durante questo periodo di pandemia. Abbiamo l'ambizione di credere che il nostro supporto sia utile, che ogni piccolo gesto possa diventare un piccolo tassello per costruire il ponte della solidarietà. E che ogni atteggiamento di benevolenza e comprensione debba essere espresso attraverso uno sforzo attivo e gratuito.

L'iniziativa a cui ha aderito mette in rete le imprese per un obiettivo comune. Anche la vostra attività si basa sulla sinergia tra imprese...
Il progetto delle 67 Colonne ha permesso a grandi aziende come a piccoli imprenditori di "fare squadra", accomunati da un ideale comune, far parte di una delle eccellenze culturali nel mondo. Studio Protecno crede nella collaborazione tra aziende con la commistione delle proprie esperienze e competenze. Negli anni lo abbiamo sperimentato più volte senza mai rimanerne delusi.

Voi lavorate anche fuori dai confini provinciali: avere le proprie radici qui dà un valore aggiunto a un'impresa?
La nostra provincia sorge in una posizione strategica che ha favorito il suo inserimento in importanti vie di comunicazione stradali, ferroviarie, generando le condizioni ideali per fare di Verona un importante punto per gli interscambi culturali ed economici. Si pensi che alcune importanti grandi realtà industriali, anche estere, hanno basato proprio a Verona le loro sedi.

Questo ultimo anno e mezzo è stato complesso per molti settori, la necessità di supportare l'Arena e la sua produzione ne è una dimostrazione. Per quanto riguarda la vostra azienda come è andata?
Abbiamo sempre creduto molto nella valorizzazione individuale della persona e nel suo riconoscimento in un "team" coeso. Negli anni abbiamo investito sui nostri collaboratori puntando sul loro coinvolgimento in azienda: questo è sicuramente stato un fattore molto importante in un momento in cui il nostro settore è stato messo a dura prova. Abbiamo affrontato le problematiche relative ai distanziamenti in ufficio, al piano di produzione, alla divisione del lavoro, alla sicurezza del personale, al capitale finanziario. E da parte di tutto il team c'è sempre stata grande collaborazione. In questa fase di ripartenza lo studio si sta organizzando per far fronte ai cambiamenti e ai bisogni immediati dei propri clienti, e a questo proposito si sta rivelando strategica la nuova filiale aperta a Milano nel novembre dello scorso anno.

Infine, una domanda personale: c'è un ricordo che la lega all'Arena?
Mio padre era un grande amante del festival lirico areniano, passione che ha tramandato anche a me, facendomi partecipare sin da bambino agli spettacoli, non solo come spettatore ma anche come comparsa. Ricordo sempre con molto piacere la mia partecipazione nel lontano 1959 al famoso dramma di Giuseppe Verdi "Il Trovatore": un'emozione unica nella quale prese parte anche il mio cavallo Furia. Ogni volta che entro in anfiteatro rivivo quel momento e rivedo lo sguardo di mio padre che in platea mi guardava orgoglioso. Arena di Verona: un palcoscenico dove trovano posto le emozioni..

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