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I PROTAGONISTI

«Ho visto in Arena la Tosca di Puccini. Esperienza magica»

Il presidente Gonzalo Alcade e il suo primo spettacolo all’anfiteatro. «Da sempre ci sentiamo parte integrante del territorio dove operiamo»

 «Che esperienza meravigliosa! La musica, la storia, la tradizione che si fondevano in questo luogo incomparabile, anfiteatro all’aperto unico al mondo». La sua «prima» in Arena, Gonzalo Alcade, spagnolo d’origine, di Madrid, l’ha vissuta nel settembre di due anni fa. Tosca di Puccini, allestimento di Hugo de Ana. «E per quanto io non sia un esperto musicale, l’ho trovato uno spettacolo magico», aggiunge il presidente di A4 Holding, società del Gruppo Abertis che gestisce la rete autostradale di A4 Brescia - Padova. È passato molto tempo da quando la società - che nel Dna ha una forte sensibilità per il mondo dell’arte e della cultura – ha gettato le basi per una collaborazione con la Fondazione che negli anni è diventata più solida. Fino a rinsaldarsi ulteriormente con il progetto delle 67 Colonne, al quale Alcade ha voluto aderire.

Perché questa decisione?
A causa del Covid molti settori si sono trovati e vivono tutt’ora una situazione di difficoltà. Il mondo dello spettacolo, in particolare, ha attraversato una fase molto complessa legata alle tante restrizioni: penso all’Arena che sta ancora facendo i conti con una limitazione della capienza. Ecco, per noi supportare un territorio significa anche sostenerne l’arte e la cultura. Per questo motivo da anni A4 Holding è sponsor della Fondazione. E visto il periodo che questa realtà sta vivendo ci è sembrato giusto impegnarci ancora di più, aderendo come Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova all’iniziativa delle 67 Colonne. Così, il forte legame con la Fondazione ha potuto ulteriormente consolidarsi.

Il progetto ha messo in rete privati e imprese per un obiettivo comune, raggiungendo numeri oltre le aspettative: ritiene che rientri tra le responsabilità di un’azienda sostenere il territorio nel quale opera?
Per noi il focus è la sicurezza stradale ma ci sentiamo parte integrante del territorio nel quale siamo presenti ed è fortissima la relazione con le città che attraversiamo con le nostre infrastrutture. Lo stesso vale per Verona, il cui simbolo è l’Arena, i suoi spettacoli, il patrimonio culturale che la caratterizza. Il nostro Gruppo ha una forte sensibilità per il mondo dell’arte, la stessa Fondazione Abertis organizza e promuove molte iniziative culturali, esposizioni e mostre. Non solo:tramite le società controllate sostiene in ogni Paese in cui è presente il patrimonio artistico. E l’iniziativa delle 67 Colonne è stata un’occasione che non potevamo perdere.

A questo proposito, l’iniziativa è nata nello specifico per supportare l’Arena in un anno difficile per la sua produzione. Lo Stato dovrebbe facilitare questo tipo di collaborazioni tra pubblico e privato?
Sì, perché come nel caso dell’art bonus, è una iniziativa «win-win», che porta cioè vantaggi a entrambe le parti: il ricchissimo patrimonio artistico e culturale del Paese viene supportato e, dall’altra parte, le imprese hanno un ritorno economico e reputazionale. Credo che una partnership che garantisca incentivi fiscali sia un ottimo percorso che potrebbe portare ad altre e nuove iniziative future.

E i vantaggi li porta anche all’indotto, come dimostra la nostra città...
È vero: nonostante l’Arena non possa contare ancora su una capienza al 100 per cento, la città sta vivendo un ottimo periodo. Se guardo il centro storico vedo moltissimi turisti. E penso sia la dimostrazione che se questo anfiteatro funziona, le ricadute si ripercuotono su parecchie imprese di diversi settori, e sull’intero sistema economico. Per questo sostenere il patrimonio artistico significa sostenere un intero territorio.

Il vostro ruolo è fondamentale per mettere in connessione persone, imprese e interi comparti economici. In sostanza è essenziale per lo sviluppo del territorio. Uno sviluppo che per A4 Holding va nella direzione della sostenibilità, dell’ambiente e della comunità. Attraverso quali azioni?
Da sempre è molto forte per noi la responsabilità sociale d’impresa, che coinvolge temi quali l’etica e la trasparenza, la sicurezza stradale, la collaborazione con il tessuto sociale dove siamo presenti. Questi impegni che ci siamo assunti ora sono diventati una priorità per noi e per i nostri azionisti: basta pensare che il nostro nuovo piano strategico triennale 2022 - 2024 è stato «Esg Program», acromico di Environment, Social, Governance. Ci siamo posti degli obiettivi concreti che vanno dalla riduzione dell’impatto sull’ambiente, a una spinta della mobilità elettrica e sostenibile, fino all’impegno sociale. Si tratta di un programma integrato: le attività che prima andavano verso questa direzione ora sono state strutturate con dei traguardi misurabili. La sostenibilità costituisce un aspetto strategico di primo ordine nello sviluppo del business, in grado di generare valore nel lungo termine e di creare relazioni di fiducia con gli stakeholder.

La mobilità del domani, che caratteristiche avrà?
La mobilità sostenibile rappresenta già ora una priorità. E non solo per noi: prima il nostro ministero di riferimento era quello delle Infrastrutture e dei trasporti che oggi invece si chiama «delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile». Per noi è una sfida perché significa coordinare lo sviluppo delle infrastrutture riducendo al massimo l’impatto sull’ambiente. Significa più mobilità elettrica e sostenibile, più avanzata grazie all’implementazione di processi di gestione efficaci e nell’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili. E sempre più sicura, per tutti.

E Verona, che ruolo avrà?
Questa città e tutta la sua provincia continueranno ad essere un nodo essenziale della rete di Autostrada Brescia - Verona - Vicenza - Padova. Proprio per questa sua rilevanza, stiamo procedendo con la completa riconfigurazione del casello di Verona Sud, porta d’accesso alla città, con l’obiettivo di eliminare gli ingorghi di traffico che si creano in diverse occasioni, penso ad esempio al Vinitaly o a particolari eventi che si svolgono in Arena. Si tratta di una riconfigurazione fatta anche in vista delle Olimpiadi del 2026, durante le quali Verona avrà un ruolo da protagonista. Ma i programmi del futuro non riguardano solo la città, ma l’intera provincia: penso al progetto del nuovo casello di Castelnuovo che dovrà alleggerire il traffico che ora si riversa su Peschiera. •.

Francesca Lorandi

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