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Studio Protecno

«Eventi da brividi, esperienza unica. Il progetto ha regalato agli imprenditori un senso di appartenza e di orgoglio»

Gaetano Antoniazzi
Gaetano Antoniazzi
Gaetano Antoniazzi
Gaetano Antoniazzi

Il potere unificante della musica e l’impatto positivo sulla vita di ogni persona, da quanti vi hanno preso parte attivamente come sostenitori, a quanti ne hanno potuto usufruire dagli spalti dell’anfiteatro. Questi i principali aspetti che hanno convinto lo Studio Protecno Srl, ad aderire al progetto «67 Colonne per l' Arena». «Abbiamo profonda gratitudine per l'opportunità di essere stati coinvolti in un'organizzazione così importante e significativa per la cultura e l'arte», commenta Gaetano Antoniazzi, amministratore unico dello studio di progettazione di impianti tecnologici, gestito con i figli Riccardo e Tommaso.

Cosa vi ha restituito questa esperienza?
Un senso di appartenenza e di realizzazione personale. Sapere di contribuire alla promozione della lirica e alla conservazione di un patrimonio culturale così prezioso ci ha riempito di orgoglio. Ci ha anche permesso di fare nuove conoscenze e di collaborare con persone altamente motivate e appassionate.

C’è un evento che vi ha maggiormente coinvolto?
La cena sull'ala areniana: un momento indimenticabile. È stata un'esperienza unica poter cenare in un luogo così iconico e suggestivo come l'Arena, il tutto incorniciato da uno spettacolare tramonto. Oltre all’atmosfera magica che si respirava e che ha accompagnato una deliziosa cena conviviale, ciò che ha reso veramente speciale la serata è stata la condivisione tra i presenti di momenti di gioia e di ammirazione per il patrimonio culturale che ci circondava. È stata un'occasione unica per celebrare l'arte, la musica e la bellezza della nostra amata Verona: rimarrà per sempre un ricordo prezioso per tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di parteciparvi.

Che ricordi conserva del Centenario del Festival?
Un altro evento memorabile. In un'atmosfera carica di emozione e di festa, Verona si è preparata a celebrare un secolo di grande musica e spettacolo all'Arena, accogliendo persone provenienti da ogni parte del mondo, riunitesi per celebrare questo importante “traguardo”. È stato un momento di gioia, di celebrazione e di riflessione sulla bellezza e sull'importanza della musica lirica e dell'arte nell'arricchire le nostre vite e nel connettere le persone. Per noi è stato un onore esserci.

Avete avuto modo, in questi anni, di coinvolgere anche vostri ospiti o collaboratori?
Certamente, nel corso degli anni abbiamo avuto la fortuna di poter coinvolgere nostri ospiti e collaboratori nei vari eventi organizzati, non ultima la cena all’ala areniana. Abbiamo sempre cercato di adottare iniziative che coinvolgano chi ci supporta ed i nostri collaboratori, dando loro la possibilità di sentirsi parte integrante della nostra missione benefica. La loro partecipazione è stata fondamentale per il successo delle nostre iniziative, e di questo ne siamo grati. Speriamo di poter continuare a coinvolgere sempre più persone nei nostri progetti futuri, con l'obiettivo di diffondere la gioia e la bellezza della musica lirica e dell'arte in tutto il mondo.

Lei personalmente, Gaetano, ci ha già raccontato di un legame con l'Arena che risale ai tempi in cui il padre la portò a vedere la Gioconda (1947). Con le 67 colonne è cresciuta ulteriormente la consapevolezza sul nostro artistico culturale?
Credo che il progetto abbia contribuito notevolmente a far crescere la consapevolezza del ricco patrimonio artistico e culturale che abbiamo nella nostra bella città; attraverso le attività proposte, quali eventi musicali, iniziative culturali e progetti di restauro e conservazione, si è potuto mettere in luce l'importanza di preservare e valorizzare questo patrimonio per le generazioni future. Il progetto ha agito come un volano per l'economia locale, portando flussi turistici, promuovendo l'occupazione nel settore turistico, alberghiero e della ristorazione, e stimolando l'interesse per le attività culturali e artistiche della regione. L'Arena di Verona ed il Festival sono diventati non solo un punto di riferimento per gli amanti della musica lirica, ma anche un importante motore per lo sviluppo socio-economico della città e della regione circostante. 

Dal prossimo Arena Opera Festival cosa si aspetta?
Che continui a consolidare il prestigio e la reputazione del Festival stesso, offrendo spettacoli di altissima qualità e mantenendo vivo il fascino e la magia dell'Arena come palcoscenico unico al mondo per la musica lirica. Spero che possa coinvolgere un pubblico di tutte le età e provenienze, mantenendo alto l’impegno verso l'accessibilità culturale, offrendo opportunità di partecipazione a un pubblico sempre più ampio e diversificato. Come spettatore, auspico di vivere esperienze indimenticabili, da condividere con amici e familiari, trasportati dalla bellezza e dalle emozioni suscitate dalle meravigliose produzioni artistiche e sceniche. E di poter contribuire, in piccola parte, al successo del Festival attraverso il mio sostegno e partecipazione alle attività benefiche e culturali proposte, al fine di preservare e promuovere il nostro prezioso patrimonio artistico-culturale per le generazioni future. F.Sagl.

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