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L'intervista

«È un nostro dovere tutelare il patrimonio ereditato dalla città»

Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua
Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua
Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua
Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua

«L'arte può suscitare emozioni belle o brutte ma sposta il nostro sguardo oltre la quotidianità». Il legame con l'arte e la cultura fa ormai parte del Dna di Pasqua Vigneti e Cantine, che anche quest'anno ha deciso di supportare il progetto delle 67 Colonne, come spiegano Umberto e Riccardo Pasqua, rispettivamente presidente e Ceo dell'azienda.

Perché avete deciso di proseguire con questo impegno?

Umberto Pasqua: Crediamo nell'arte, nel suo potere creativo e nel suo linguaggio universale. Sentiamo come un'urgenza quindi la necessità di sostenerla. Con i nostri vini ci impegniamo ogni giorno a rappresentare la bellezza e l'unicità di Verona e dell'Italia nel mondo ed è nostro dovere prenderci cura del patrimonio artistico che abbiamo ereditato, che fa parte della nostra storia e definisce la nostra identità. È nostro dovere portarlo nel futuro, assicurando la sua cura e tutela.

Ve lo aspettavate un simile attaccamento delle imprese alla città e al simbolo di Verona?

Umberto: Sono molto soddisfatto del successo di questo progetto che sfata il pregiudizio di un'Italia divisa che non fa sistema. La genialità italiana, anche nell'imprenditoria, è talmente diffusa che a volte è difficile fare la sintesi. Quello che questo progetto ha dimostrato è che attorno a una buona idea gli indirizzi individuali possono convergere verso un obiettivo comune. Abbiamo talmente tanti ambiti, in cui riuscire a collaborare con fiducia ci renderebbe vincenti, che auspico l'apertura di nuovi "cantieri" in questa direzione. Anche l'installazione artistica Amygdala.n non si sarebbe potuta realizzare senza la disponibilità di Palazzo Maffei e della famiglia Carlon, senza la collaborazione di Veronafiere e senza le autorizzazioni della Soprintendenza e del Comune.

Appunto, Amygdala.n: com'è nato questo progetto?

Riccardo Pasqua: Ogni nostra collaborazione artistica nasce dalla convinzione che l'arte è una grande fonte di ispirazione. L'arte scalza i pregiudizi e ci insegna che l'innovazione parte da una conoscenza profonda e riconoscente verso la storia e la tradizione, per uno slancio verso il nuovo. Lo stesso processo è alla base dei nostri progetti vinicoli, il nuovo che guarda alla tradizione con rispetto ma senza vincoli o soggezione. Abbiamo collaborato con decine di artisti negli ultimi cinque anni, provenienti da tutto il mondo, di ogni età, cultura e lingua. Affidiamo a loro un messaggio ed è straordinario seguire il processo attraverso cui lo rielaborano e lo rendono condivisibile. Amygdala.n è un'installazione che analizza in tempo reale i messaggi su twitter di tutto il mondo e li trasforma in impulsi luminosi e sonori. Volevamo portare la temperatura emotiva del mondo nel cuore della città "vestendo" di questi impulsi e suoni la facciata di Palazzo Maffei. E contemporaneamente volevamo portare Verona nei giorni di Vinitaly nel mondo. Chiunque abbia potuto vedere l'installazione di persona, poteva - attraverso twitter - interagire con l'installazione stessa.

In una fase storica complessa come quella attuale che ruolo può avere l'arte?

Riccardo: Abbiamo imparato dalla pandemia il potere catartico dell'arte, perché nell'arte c'è sempre un germe di speranza. L'arte può suscitare emozioni belle o brutte ma sposta il nostro sguardo oltre la quotidianità. Lo stesso stimolo lo portiamo in cantina, quando non ci accontentiamo dell'ultimo progetto, per quanto di successo e pensiamo al successivo. Quest'anno lo abbiamo dedicato alla sostenibilità. Abbiamo presentato una nuova linea di progetti biologici e la nuova annata del vino naturale, che è la traduzione in concreto della visione di futuro della nostra cantina. Questo perché per noi la visione e la progettualità devono sempre tradursi in realtà.

Come sono andati questi ultimi mesi?

Riccardo: Sappiamo che proprio quando si è nella tempesta bisogna remare più forte e con un indirizzo preciso. Nonostante lo scenario attuale, l'azienda continua a crescere e prevediamo di vedere confermati gli obiettivi di budget che ci siamo prefissati. Sono i progetti più recenti, a riprova di quanto ho detto poco fa, a trascinare la crescita. La prossimità ai mercati con mio fratello Alessandro che guida il Nord America e le nostre due controllate in Asia è sicuramente un altro asset, oltre al nostro posizionamento molto riconoscibile e distintivo legato alla creatività e all'innovazione.

L'anno prossimo sarà l'edizione numero 100 del festival lirico. Che augurio si sente di fare all'Arena di Verona?

Riccardo: L'arte e il vino presentano molti punti di contatto, perché impiegano codici espressivi universali che si fondano sull'emozione e sull'esperienza. L'Arena di Verona è un luogo incredibile, dove vivere in maniera straordinaria la magia di un'eccellenza che tutto il mondo ci invidia, l'Opera. Anche noi festeggeremo a breve il nostro centenario. L'augurio è che queste celebrazioni siano di successo per entrambi e anche che le future generazioni possano raccogliere i frutti di quanto insieme stiamo costruendo oggi. . F.Lor.

Francesca Lorandi

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