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Mondialtrans srl

«Cultura, passione e divertimento. L'Arena resta un volano unico per le attività del nostro territorio»

L'iniziativa. Le immagini di Aida sull'abito di Marco Paternoster
L'iniziativa. Le immagini di Aida sull'abito di Marco Paternoster
L'iniziativa. Le immagini di Aida sull'abito di Marco Paternoster
L'iniziativa. Le immagini di Aida sull'abito di Marco Paternoster

Il business, da un lato, l'attenzione a tutto ciò che riguarda il territorio, dall'altro. Il doppio binario su cui la Mondialtrans Srl corre fin dalla sua fondazione, avvenuta a fine anni Cinquanta ad opera di Domenico Paternoster, è lo stesso che in anni più recenti ha portato la storica azienda di autotrasporto scaligera, oggi guidata dai figli Franco e Paolo e dal giovane nipote Marco Paternoster, a incrociare anche la rotta di «67 Colonne per l'Arena».Attiva nel campo delle spedizioni nazionali e internazionali (tramite mezzi propri e in conto terzi) la società si è radicata nel territorio cittadino, in particolare nel quartiere Stadio, attorno al 1976, «quando ancora non vi erano né tangenziali, né scuole e parcheggi, ma solo il famoso Bentegodi e i primi palazzi in Piazzale Olimpia - ricorda l'amministratore unico Marco Paternoster -; con l'arrivo dei Mondiali di calcio del 1990, l'area iniziò a subire una profonda trasformazione, e per mio nonno come per molti imprenditori si costituì un'ulteriore occasione di crescita e sviluppo»

Come siete venuti a conoscenza del progetto 67 Colonne?
Fornendo i nostri servizi a Fondazione Arena da quasi 30 anni. Per questo siamo stati particolarmente onorati di diventare partner dell'importante progetto, proprio in occasione del Centenario del festival lirico. Entrare nella membership ci ha inoltre offerto la possibilità di acquisire grande visibilità e prestigio.

Quali valori nello specifico vi ha spinto a sostenerlo?
Fondazione Arena è da sempre il fiore all'occhiello della nostra città, un patrimonio culturale inestimabile che genera ricadute anche sul piano economico, in quanto attiva tutte le leve dell'indotto turistico e comparti connessi. Un sistema di cui fa parte anche la nostra azienda, per cui ci è sembrato naturale condividerne le finalità e metterci al fianco di un ente che offre al territorio così tanto, portando alto il nome di Verona nel mondo.

Cosa ha a che fare il mondo dei trasporti con quello della cultura e dello spettacolo?
Beh, direi che la logistica e il saper "fare impresa" svolgono un ruolo non marginale nel funzionamento di questo settore. E nello specifico, essendo come già detto fornitori di Fondazione Arena da tempo, nella buona riuscita di una stagione lirica. Possiamo ritenerci una piccola goccia in un grande mare.

Trovate dunque importante alimentare una "economia di rete", ossia di un sistema Verona sempre più costituito dalla sinergia tra comparti?
In questo periodo in cui, purtroppo, i finanziamenti pubblici scarseggiano bisogna "rimboccarsi le maniche", cercando di fare rete per creare sempre più opportunità dentro il "Sistema Verona", soprattutto per sostenere una realtà come Fondazione Arena, che è un volano di straordinaria potenza per tanti settori strategici del nostro territorio. Senza dimenticare un aspetto non da poco: la fondazione scaligera, come tutte le altre fondazioni lirico sinfoniche italiane, beneficia del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) ma, contestualmente, è la prima realtà a livello nazionale per entrate di "botteghino". Ciò significa che la lirica in riva all'Adige è seguita, ogni anno, da centinaia di migliaia di spettatori provenienti da ogni parte del mondo, che affollano regolarmente l'anfiteatro più bello e più grande del pianeta proprio per la straordinaria qualità degli spettacoli offerti.

Avete avuto modo di partecipare alle iniziative riservate ai partner delle 67 Colonne?
Sì, per noi è stata particolarmente significativa, emozionante, la serata dei saluti e ringraziamenti ai partner, svoltasi in concomitanza con la cena di fine novembre al Teatro Filarmonico.

Il suo rapporto personale con l'anfiteatro?
Me ne parlavano spesso mia nonna e mio padre, frequentatori dell'opera, io appartengo a una generazione che si sta avvicinando solo ora. Personalmente, dall'esperienza nelle 67 Colonne ho scoperto che la mia preferenza cade però proprio su queste iniziative che danno occasione di fondere l'aspetto culturale e dell'intrattenimento con quello professionale.

Quali scenari - nell'attuale contesto storico e geopolitico - per la vostra attività e il vostro settore?
Viviamo un momento storico particolare, con due guerre alle nostre porte di cui una che ha causato una crisi energetica senza precedenti, con un 2024 che chiamerà al voto cittadini di mezzo mondo per scegliere i leader del futuro e tutto ciò dopo essere da poco usciti da una pandemia con milioni di persone che non ce l'hanno fatta. Nonostante questo siamo all'alba di un nuovo risorgimento, che dovrà tener conto di una mutata mentalità delle persone che, per la prima volta, antepongono il proprio benessere al mero profitto economico.

In questo contesto, Mondialtrans cosa intende fare?
Ecco, noi stiamo riscoprendo tutto ciò senza dimenticare né da dove siamo partiti nè dove vorremmo arrivare. Il business resta l'obiettivo principale, ma l'attenzione verso chi soffre i disagi di una esistenza sempre più difficoltosa non mancherà mai. L'auspicio è che, anche in un campo apparentemente soggiogato all'esclusiva logica del profitto, prevalga - contro ogni indifferenza - sempre il senso dell'altruismo.

Francesca Saglimbeni

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