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I PROTAGONISTI

«Così sosteniamo il nostro territorio e creiamo bellezza»

Impresa e cultura La prima di Turandot in Arena per la stagione lirica 2021 FOTO BRENZONI
Impresa e cultura La prima di Turandot in Arena per la stagione lirica 2021 FOTO BRENZONI
Impresa e cultura La prima di Turandot in Arena per la stagione lirica 2021 FOTO BRENZONI
Impresa e cultura La prima di Turandot in Arena per la stagione lirica 2021 FOTO BRENZONI

L'impegno per il territorio che si manifesta attraverso l'attenzione all'ambiente, alla sua comunità, al suo patrimonio artistico e culturale. Un impegno che fa parte del Dna di Citres, azienda di Bovolone nata negli anni Cinquanta e specializzata nella produzione di conserve, sottoli e sottaceti. E proprio questo attaccamento alle radici ha spinto Citres a sostenere l'iniziativa 67 Colonne per l’Arena. Le motivazioni le spiega Mariangela Bellé, marketing manager che, di fronte alla possibilità di sostenere questo patrimonio del territorio, colpito da un anno difficile, insieme a Monica Lonardi, customer experience di Citres, ha subito alzato la mano. "Supportare il nostro territorio con iniziative del genere" spiega, "è importante anche perché così si può creare bellezza". Un suo ricordo dell’Arena? Ci sono molti ricordi che mi legano all’Arena di Verona. I miei primi spettacoli li ho visti nelle estati del 1986 e 1987, la prima opera è stata l’Aida con il suo trionfo: la musica coinvolgeva tutti i sensi corporei fino ad arrivare al cuore. La sceneggiatura di Attila con un albero gigantesco nero che ricopriva tutto il palco, impetuosa, dava la sensazione di arrivare a toccare tutto il pubblico. E poi il mio primo concerto in Arena a 17 anni: Pink Floyd, musica, luci, sceneggiatura, emozioni indescrivibili. Tanto che non mi sarei mai persa i concerti dei Simple Minds, Sting, Whitney Houston, Jovanotti, alcuni tra i miei cantanti preferiti! Cosa c’è di magico in questo anfiteatro? I concerti in Arena sono unici per il suono, per il luogo intimo che rappresenta, perché anche se lontani sembra di essere vicini agli artisti. Da quattro anni le opere in Arena sono diventate un appuntamento fisso con le mie amiche e le nostre figlie, perché possano apprezzare la nostra storia, la musica vera suonata da un’orchestra che accompagni artisti dalle voci potenti che raccontano di tragedie che ti commuovono. Inoltre l’Arena non è solo Opera ma è anche balletto: l’evento Bolle e Friends è un Galà che avvicina classica e moderna, i musical di Cocciante sono stati mozzafiato! Dal mio punto di vista manca un gruppo importantissimo per la poesia e la filosofia che rappresenta: gli U2, un sogno che non so se si potrà mai avverare. Speriamo …. Veniamo all’iniziativa delle 67 Colonne. Perché Citres ha deciso di supportarla? Noi crediamo che intraprendere azioni nel nostro territorio sia di fondamentale importanza per la crescita e il benessere di tutte le attività collaterali e per contribuire a creare bellezza. Voi siete nati a Verona, dove avete da tempo cuore e radici. Crescere e svilupparsi in questo territorio dà un valore aggiunto? Sicuramente Verona gode di una posizione strategica che impatta positivamente sulla logistica e sui trasporti. La strategia e il saper fare, invece, sono frutto delle capacità, delle competenze e delle performance personali che ogni azienda ha strutturato al suo interno. Contate clienti in tutto il mondo. È un vantaggio avere la sede qui? Certamente, molti nostri clienti e buyer da tutto il mondo vengono a visitare Citres e con l’occasione soggiornano in centro a Verona ed assistono agli spettacoli in Arena: è un bel connubio di storia e modernità. Il progetto 67 colonne ha portato numerose imprese a fare rete intorno al simbolo della città. Supportare il patrimonio artistico e culturale del territorio crede rientri tra i compiti di un imprenditore? E strumenti come l’Art bonus sono utili, rappresentano effettivamente un incentivo? Vengono promosse molte iniziative che puntano a coinvolgere aziende e imprenditori, ovviamente non si può dare un apporto a tutte le associazioni del territorio. Si fanno delle scelte. Crediamo che ogni azienda, a seconda delle proprie risorse, abbia il compito di contribuire a supportare il territorio nel quale cresce e si sviluppa. L’Art Bonus è un incentivo estremamente efficace per aumentare l’apporto di contributi a iniziative culturali. L’impegno per il territorio e la comunità ha diverse declinazioni. Per voi una delle priorità è la sostenibilità. Come la mettete in pratica, con che obiettivi? Siamo convinti che lavorare rispettando l’ambiente e valorizzando le persone sia essenziale. Per questo motivo ricerchiamo soluzioni che permettano di ottimizzare i consumi e contribuiscano a preservare l’ambiente naturale che ci circonda. Il nostro impegno è rivolto anche al sostegno di iniziative che promuovono la crescita del territorio in cui viviamo. Citres si impegna costantemente ad analizzare e migliorare la quotidianità dell’azienda e delle persone che ingloba diminuendo l’impatto ambientale attraverso un numero crescente di azioni. Abbiamo migliorato alcune fasi e processi industriali, riciclando il supporto delle nostre etichette, utilizzando l’energia prodotta dal sole, riutilizzando l’acqua del processo per il raffreddamento del pastorizzatore, utilizzando gli scarti delle lavorazioni per la produzione di biogas, attuando la raccolta differenziata, eliminando la plastica take away, adottando soluzioni di pack che facilitino il riutilizzo dei materiali. Abbiamo voluto fare di più anche per l’ambiente, abbiamo scelto di adottare etichette facili da rimuovere, che non lasciano residui di colla sul vaso. Siamo certi che questa scelta inviti ad una raccolta differenziata molto più pulita e stimoli i più creativi ad un riutilizzo del vaso: abbiamo tantissimi oggetti preziosi tra le mani! Il progetto 67 Colonne è nato per sostenere una produzione, quella dell’Arena, in un periodo complesso. Come è andato per voi questo anno e mezzo? Siamo uno dei pochi settori che ha avuto la grande fortuna di non chiudere forzatamente. La vendita di formati dedicati al settore Horeca ha subìto un arresto ma siamo riusciti ad operare aumentando la produzione di vasi dedicati al retail che la distribuzione chiedeva.•.

Francesca Lorandi

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