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Protagonisti

Arte, cultura e lavoro: l'Arena crea indotto e favorisce le imprese

Nicola Baldo
Nicola Baldo
Nicola Baldo
Nicola Baldo

Due anni fa ha festeggiato gli 85 anni della sua azienda, fondata da nonno Angelo. Restituire quello che in questi decenni ha ricevuto dall'Arena è stata la molla che ha spinto Nicola Baldo, amministratore unico di Apsa - la società scaligera che gestisce quattro distributori di benzina con il marchio Al Risparmio (tre a Verona e uno a San Giovanni Lupatoto) - a sostenere fin dalla prima edizione, quella del 2021, il progetto delle 67 Colonne promosso da Fondazione Arena.

È il secondo anno che aderisce a questa iniziativa. Si aspettava una simile partecipazione da parte delle aziende veronesi?

Sicuramente è un progetto che dà visibilità ma, di fatto, ciò che conta è che ci siano numeri alti: pur essendo stata un'ottima annata per la Fondazione con incassi buoni e spettacoli meravigliosi, un sostegno di questo tipo resta fondamentale: il Fus, il Fondo unico per lo spettacolo di anno in anno tende a diminuire, quindi è necessario continuare a sostenere la nostra Arena.

E lei, perché ha deciso di sostenere anche quest'anno alle 67 Colonne?

Vede, noi imprenditori viviamo anche di rendita: la Fondazione garantisce ricchezza alla città attraverso i suoi spettacoli e penso sia giusto restituire, ciascuno in base alle propri possibilità, una parte di quella ricchezza. Per questo è mia intenzione continuare ad partecipare a questa iniziativa che, dal mio punto di vista, dovrebbe durare almeno cinque anni per poter essere davvero d'aiuto.

E L'Arena garantisce un ritorno a tutti gli imprenditori. Lei però lavora in un comparto che ha poco a che fare con il turismo.

Fino a un certo punto: io tratto un prodotto particolare, è vero. Ma molti di quelli che arrivano in città vanno in Arena per assistere a uno spettacolo e si fermano una o più notti poi; quando tornano, prima di entrare in autostrada, si fermano a fare benzina da noi (un distributore Al Risparmio si trova all'incrocio di Porta Nuova, ndr). Quindi, visto che anche noi "attingiamo" dall'Arena, è giusto restituire. Inoltre parte del contributo è ristorato dal bonus, quindi non vedo perché non farlo...

Servirebbero più contributi dallo Stato per spingere le collaborazioni tra pubblico e privato?

Andrebbe incentivato e comunicato di più questo bonus. Abbiamo assistito all'intervento di recupero della Colonna di San Marco, in piazza Erbe, interamente finanziato da privati senza l'ausilio di alcun bonus. È un esempio: qui a Verona abbiamo tanti imprenditori che in base alle loro possibilità possono dare qualcosa. Sarebbe giusto incentivare questa volontà aiutandoli a sostenere la nostra città. E sarebbe opportuno che fosse la Sovrintendenza a "gestire" il bonus, perché nessuno meglio di questa realtà sa dove sono necessari degli interventi: così sarebbe più semplice avvicinare le aziende, che avrebbero un aiuto dallo Stato. Il quale, a sua volta, ci guadagnerebbe.

C'è così tanta volontà da parte dei nostri concittadini ad aiutare?

Il Veneto è da sempre una delle Regione che dà a chi ha meno: tante realtà benefiche sono sostenute da imprenditori e privati, pronti a supportare il territorio. E noi veronesi al nostro territorio siamo molto legati: eravamo una provincia contadina che poi ha conosciuto il turismo e il commercio. Ma l'attaccamento alla terra, alla nostra città, ai nostri quartieri è rimasto fortissimo.

Lo abbiamo accennato prima, Al Risparmio opera nel comparto dei carburanti: avete vissuto le conseguenze del Covid, con il lockdown, e ora state facendo i conti con il caro energia. Come vede i prossimi mesi?

Se mi avesse fatto questa domanda dieci giorni fa sarei stato molto più pessimista: allora vedevo una situazione nera, ora diciamo... grigio. La situazione potrebbe migliorare ma per tornare a tempi "normarli" dovrebbe terminare questa guerra. Oggi il gas si sta avvicinando a prezzi più consoni, così anche il metano, sebbene il riscontro il bolletta lo avremo solo a gennaio. Inoltre per i carburanti abbiamo lo sconto sulle accise che è stato prorogato fino al 18 novembre e che il nuovo Governo sembra intenzionato a prorogare.

Nonostante l'inflazione, la città - lo abbiamo visto in questi giorni - è affollata di turisti. L'offerta è quella giusta?

Il ponte dei Santi ha mosso dodici milioni di italiani, dei quali quattro milioni e mezzo nelle città d'arte, quindi anche a Verona. È normale chiedere più manifestazioni e più mostre, ma non cadiamo nel vizio di demonizzare ciò che abbiamo. Prendiamo come esempio i Mercatini di Natale che muovono tra 2 e 4 milioni di persone: è vero, pochi dormono negli alberghi, ma se ognuno spende anche solo 10 euro, sono comunque 30 milioni di euro che entrano in città, distribuiti in tutta la filiera. Il mio appello è quello di accogliere tutti, senza classismi.

Francesca Lorandi

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