Una cronometro individuale lunga 17 chilometri chiuderà la 102esima edizione del Giro d’Italia di ciclismo, oggi a Verona. La 21esima frazione andrà in scena sul circuito delle Torricelle, che ospitò i Mondiali su strada nel 2004.
I corridori lo affronteranno in senso antiorario, trovandosi di fronte una prima parte su vialoni rettilinei e molto larghi. Seguiranno 4,5 km in salita al 5%, con alcuni «scalini» e con una carreggiata più stretta rispetto alla prima parte. Ci sarà quindi il Gran premio della montagna e il chilometraggio intermedio in vetta alla salita. Seguiranno 4 km di discesa su una carreggiata simile a quella affrontata in salita. Gli ultimi 3 km sono lungo strade cittadine con alcune curve ad angolo retto. Il cronometraggio avviene in piazza Bra, prima dell’ingresso in Arena. Il rettilineo d’arrivo di 150 metri è largo 6,5 metri.
Il primo corridore scatterà alle 13,40, da Palazzo Uffici della Fiera. L’unico rilevamento cronometrico è dopo 9,5 km, sulle Torricelle, a 227 metri d’altezza.
I PRECEDENTI. Verona è stata sede di partenza di una tappa del Giro per 19 volte: la prima nel 1924, l’ultima nel 2012, dopo il prologo in Danimarca. È stata sede d’arrivo in 19 occasioni: la prima nel 1924 (successo di Ferrario), l’ultima nel 2010 (Larsson). In tre circostanze il Giro d’Italia si è chiuso a Verona e per tre volte ha visto trionfare un corridore italiano: nel 1981 toccò a Giovanni Battaglin (ma l’ultima tappa fu appannaggio di Knudsen); nel 1984 a Francesco Moser (che si aggiudicò la cronometro finale, sempre nell’Arena); nel 2010 a Ivan Basso (ultima prova a Larsson).