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DANTEDÌ. Domani la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta

Riscoprire Dante nei libri

Il celebre ritratto di Dante opera di Sandro Botticelli nel 1495
Il celebre ritratto di Dante opera di Sandro Botticelli nel 1495
Il celebre ritratto di Dante opera di Sandro Botticelli nel 1495
Il celebre ritratto di Dante opera di Sandro Botticelli nel 1495

ROMA. Appena trascorsa la Giornata Mondiale della Poesia, domani arriva il Dantedì dedicato a Dante Alighieri di cui si stanno celebrando i 700 anni dalla morte a Ravenna nel 1321. Le letture della Divina Commedia pubbliche e tv realizzate da Gassman a Sermonti, da Albertazzi a Benigni hanno certo reso più familiare il suono e la vitalità coinvolgente delle terzine del poema sulle quali la scuola aveva per molti messo ipoteche non facili da sciogliere. Per questo si spera che nelle iniziative in programma sulle grandi celebrazioni per i 700 anni dalla sua morte non prevalga l’ufficialità e l’accademismo, ma siano l’occasione per riuscire a avvicinare le tre cantiche e almeno i sonetti principali alla comprensione del pubblico più vasto. In questo senso, lasciando da parte i saggi più alti, va per fortuna buona parte delle uscite degli ultimi mesi, di cui ricordiamo alcuni titoli principali.

ALESSANDRO BARBERO, «DANTE» (Laterza, pp. 362 - 20,00 euro). Una biografia che si apre, con bel taglio narrativo (pregio di questo storico anche scrittore e vincitore di un Premio Strega), raccontando la battaglia di Campaldino dell’11 giugno 1289, cui il poeta partecipò in qualità di cavaliere ghibellino. È la scelta di ricostruire la storia dell’uomo Dante inseguendo i documenti e le testimonianze attendibili, che lasciano comunque molti vuoti. Ecco la prima parte della sua esistenza, gli anni agiati di proprietario terriero in una Firenze viva e ricca ma divisa da lotte tra fazioni, con l’amore per Bice dei Portinari, gli affari, la vita di contrada. Poi la seconda, seguita alla sua cacciata da Firenze con l’accusa di «baratteria» (peculato): anni agitati e difficili da ricostruire nel suo passare da signore in signore finchè cade ogni illusione di poter tornare. Barbero ci racconta storia e vita, grandezza e miserie di un uomo del medioevo, tanto da farcelo sentire più vicino, ma che fu capace di tradurre le proprie gioie e i propri patimenti in grandissima poesia.

PAOLO PELLEGRINI, DANTE ALIGHIERI UNA VITA (Einaudi, pp 258, 22 euro). Il docente universitario veronese ricostruisce la biografia di Dante incrociando fonti storiche, dati e battaglie soffermandosi in particolare sui soggiorni di Dante Alighieri alla corte degli Scaligeri che potrebbero essere stati non due come ritenuto finora, ma probabilmente tre. E negli anni di esilio veronese Dante potrebbe aver scritto almeno tre opere oltre ad alcune parti della Divina Commedia, nella quale tesse l’elogio di Cangrande della Scala. Tra le altre ipotesi, quella che il poeta fiorentino abbia aiutato Cangrande a scrivere l’epistola all’imperatore Enrico VII. Sicuramente una pagina di storia destinata a regalare nuove rivelazioni.

ALDO CAZZULLO, «A RIVEDER LE STELLE» (Mondadori, pp. 288 - 18 euro). La storia del «poeta che inventò l’Italia», come recita il sottotitolo, e scopre nella sua poesia e soprattutto la lingua la nascita dell’identità italiana, con tutti i suoi pregi e difetti. «Dante ama una donna che non c’è più, e una patria che non c’è ancora. Una patria che, oggi noi lo sappiamo, nasce con lui» scrive sin dall’inizio il giornalista del Corriere, guidandoci tra tante citazioni, notazioni, riflessioni e associazioni rivelatorie a sentire come con lui e la Commedia la nascita di una lingua trovi una propria consistenza e forza, si faccia vita e storia. In quei versi è tutto un paese, unico perchè nato appunto da cultura e bellezza e ce lo fa scoprire ricostruendo appassionatamente, verso dopo verso, l’avventuroso viaggio dantesco all’Inferno, che diventa anche un viaggio attraverso tutta l’Italia, il «bel paese» come lo definisce, da Scilla e Cariddi al Garda, assieme a personaggi ancora emblematici che ben conosciamo, da Paolo e Francesca al conte Ugolino o Ulisse.

MARCO SANTAGATA, «LE DONNE DI DANTE» (Il Mulino, pp. 240 - 38 euro). Studioso di dante e Petrarca, ma anche narratore vincitore di un Campiello, ricostruisce e ci racconta da par suo con passione e rigore le donne del sommo poeta, dalla madre e quelle della sua famiglia sino alle altre che sono per le vie di Firenze, Beatrice in testa ’venuta da cielo in terra a miracol mostrare«, alla misteriosa destinataria delle »rime petrose«, sino a quelle ritratte nei suoi versi, a Francesca che si fa illudere dal libro galeotto e finirà male come Emma Bovary secoli dopo. Infine, ricordiamo Giulio Ferroni, «L’Italia di Dante» (La Nave di Teseo, pp. 1128 - 30 euro) e Piero Trellini «Danteide» (Bompiani pp. 578 - 20,00 euro).

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Paolo Petroni

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