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EDUCAZIONE. Aumentano le persone con un pet ma crescono anche gli abbandoni: una questione di coscienza civica

L’animale non è un giocattolo
e il rispetto s’impara a lezione

Una volontaria festeggiata da un cane: il giusto rapporto con gli animali si impara
Una volontaria festeggiata da un cane: il giusto rapporto con gli animali si impara
Una volontaria festeggiata da un cane: il giusto rapporto con gli animali si impara
Una volontaria festeggiata da un cane: il giusto rapporto con gli animali si impara

«Ricordo a tutti che non è un giocattolo, non è un soprammobile, mangia, beve, a volte dorme, ha bisogno di una lettiera»: si leggono queste parole in fondo alla proposta di adozione di un micio da parte di una signora veronese da sempre molto attiva nella ricerca di una casa per tanti animali in difficoltà. Precisazioni che potrebbero sembrare superflue, ma in realtà assolutamente necessarie. Infatti, se il numero degli italiani che desiderano o possiedono già un pet è in aumento, come confermano studi e statistiche, è vero anche che gli abbandoni e i maltrattamenti non conoscono fine. Meglio, allora, prevenire un triste epilogo e dare a tutti gli strumenti idonei e le conoscenze per accogliere un cane o un gatto in famiglia. Inevitabile, allora, partire dalla scuola: «Da quest’anno collaboriamo con l’Ufficio scolastico territoriale del Provveditorato che organizza progetti per valorizzare la cultura della legalità, della costituzione e della cittadinanza», racconta la professoressa Donatella Ceccon, referente insieme alla dottoressa Elena Carletti del progetto scuola Lav Verona. Durante lo scorso anno scolastico più di 900 studenti di tutte le età hanno preso parte alle loro iniziative. «Quest’anno il titolo del progetto è Educare al rispetto degli animali per una cultura della pace. Si tratta di interventi che mirano ad accrescere, nei bimbi e nei ragazzi, la consapevolezza sulle esigenze e il modo di manifestare emozioni di cani, gatti e di tutti gli altri animali che ci circondano». Si parte allora dalla scuola materna, con il laboratorio «Sono una vita, non sono un peluche». «I più piccoli, magari inconsapevolmente, possono avere comportamenti che stressano gli animali. Meglio allora insegnare loro le regole di convivenza, sotto forma di gioco. Saranno loro gli adulti del futuro. Si passa poi ai laboratori sui circhi, facendo vivere ai ragazzi l’esperienza degli animali tenuti prigionieri per fare “divertire“, costretti in una vita totalmente distante da quella che farebbero in natura». E ancora, alle scuole medie, l’attenzione è puntata sul grande tema dell’empatia. «Il lavoro sulle emozioni aiuta i ragazzi a mettersi nei panni altrui e a sviluppare l’ascolto dell’altro e dei suoi bisogni, anche col linguaggio non verbale dei gesti e del corpo». Infine, alle superiori, la sfida si fa ancora più grande: «Da predatori a custodi del mondo è un progetto che fa riflettere, attraverso le parole dei grandi pensatori e filosofi di diverse epoche, su come gli animali e la natura in genere siano sempre stati visti come strumenti a nostra disposizione». Gli insegnanti interessati a far partecipare le proprie classi ai laboratori possono scrivere a lav.verona_scuola@lav.it. Ma anche da grandi si impara: ecco allora i seminari rivolti a proprietari di cani e gatti organizzati da Animalisti Verona onlus. «Nella nostra sede di via Lussino 37 partono a breve diversi incontri», racconta Valentina, referente del progetto. «Dalla socializzazione in campo cinofilo agli arricchimenti ambientali, dalla vita sociale dei gatti alle idee su come giocare con il nostro cane». Chi vuole partecipare a uno o più incontri, e aderendo all’associazione con la tessera, può scrivere a valentina.animalistivr@gmail.com e ricevere le informazioni su date e orari.

Silvia Allegri

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