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«I collari elettrici antiabbaio causa di maltrattamento»

EDUCAZIONE VIOLENTA. Il ministero della Salute ne ha vietato la vendita, ma nei negozi e su internet si trovano ancora. La Lav in causa con due veronesi che li utilizzavano: «Sono lesivi dei diritti dell'animale». Numero verde per segnalare gli abusi
Un cane con collare elettrico antiabbaio trovato dai volontari Lav
Un cane con collare elettrico antiabbaio trovato dai volontari Lav
Un cane con collare elettrico antiabbaio trovato dai volontari Lav
Un cane con collare elettrico antiabbaio trovato dai volontari Lav

Comprarli su internet è semplicissimo. Le offerte sono variegate: da un minimo di 16,45 euro a un massimo di 96. E per tutte le esigenze: da un Chihuahua a un Terranova. Chi non ha un computer, oppure diffida degli acquisti on line, può sempre rivolgersi a un negozio specializzato. Perchè i collari elettrici antiabbaio, per molti padroni, costituiscono un facile strumento dissuasivo-educativo. «Vengono utilizzati non solo per l'addestramento e per la caccia», spiega Lorenza Zanaboni, presidente della Lav scaligera, «ma anche come discutibile sistema antiabbaio, nonostante recenti sentenze riconoscano l'abbaiare come un diritto esistenziale del cane e i collari elettrici uno strumento lesivo dei diritti dell'animale».
Per chi non lo sapesse, il collare antiabbaio ha inserita una piccola scatola con due puntali che emettono degli impulsi elettrici quando l'animale abbaia. È possibile variare l'intensità delle scariche fino a produrre nel cane una scossa tale che l'animale stramazza per terra uggiolando di dolore. «Attualmente la Lav ha in corso due vicende giudiziarie», aggiunge Zanaboni, «per uso di collare e ha in affido giudiziario due setter trovate con i congegni al collo».
Spiega la presidente della Lav: «Il collare elettrico è regolarmente in vendita poichè un ricorso delle case produttrici al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio nel 2006 ha prodotto la sentenza che permette la sua vendita, per quanto l'ennesima ordinanza (in totale sono tre) del Ministero della Salute del 2009 ne abbia vietato l'uso. Nel frattempo ci sono state sentenze della Corte di Cassazione che considerano il collare elettrico un maltrattamento. La vicenda giuridica è quindi complessa e non dà chiarimenti certi. Quello che invece è certo è il danno che il collare elettrico provoca. Nei nostri controlli abbiamo visto cani impauriti che uggiolavano piano piano nel timore di provocare la scossa, nascosti dentro le cucce, spaventati solo dall'idea di muoversi. Abbiamo visto cani fare salti di un metro da terra e abbattersi al suolo bloccati dalla paura. Abbiamo visto cani che, stimolati ad abbaiare, restavano muti, aprendo le fauci ma bloccandosi subito per il ricordo della scossa. È vergognoso che ci sia chi ancora oggi lo utilizza, compresi non pochi campi di addestramenti anche nel Veronese; è vergognoso che ne venga permessa la vendita e ancora più che il proprietario stesso dell'animale, la persona che più di ogni altro dovrebbe proteggerlo e prendersene cura, lo imponga al suo cane, privando l'animale di esprimere un comportamento legato alla sua etologia. Lo troviamo di una crudeltà inaudita».
Per segnalazioni sull'uso dei collari elettrici, la Lav ha attivato il numero verde SOS maltrattamenti 848588544, attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 17.

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