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Una ferrovia inadeguata e dimenticata

Vorrei ricordare un aspetto di Villafranca, città in cui abito, di cui pochi parlano e che non sembra godere di attenzione politica. Forse non tutti sanno che per la ferrovia Verona-Mantova è considerato strategico e prioritario il raddoppio, con documento siglato nel 2021 al ministero delle Infrastrutture. Mentre Mantova ha accolto con soddisfazione la notizia, a Villafranca nessuno ne ha parlato, forse perchè essendo periferia, Venezia ci considera figli minori (la Grezzanella insegna). Faccio altre considerazioni. A Villafranca c’è una stazione indegna (non come edificio di cui dobbiamo ringraziare gli Austriaci che ce la costruirono bella e grande) per una città di 30mila abitanti: la stradicciola di accesso al marciapiede dei treni è simile a una mulattiera; il marciapiede è spesso sporco; mai visti controlli delle forze dell’ordine: c’è all’angolo una telecamera non si sa se funzionante; il bar da anni è chiuso (e dava comfort e sicurezza la sua presenza...); vi sono edifici (ex uffici?) completamente abbandonati e murati alle finestre quindi inutilizzati. Tra gli utenti: pochi villafranchesi, molti extracomunitari spesso con bicicletta al seguito; in tanti viaggi tra Verona e Villafranca mai visto un controllore; 50 minuti per andare a Mantova da Verona per neanche 40 chilometri, pur con nuovi treni; nessuno parla più del collegamento ferroviario con l’aeroporto, come nelle moderne città. Mantova sta agendo da sola e ha nel frattempo raddoppiato la linea per Cremona-Milano, raddoppiando i treni e aumentandone la velocità. Modena ha raddoppiato fino a Carpi. E noi che avremmo possibilità e spazio per aggiungere un altro binario da Dossobuono a Sant’Antonio Mantovano? Non si fa nulla. Giustamente i turisti potrebbero lamentarsi: la domenica mattina c’è un solo treno per Mantova e uno per Verona. Anni fa i treni transitavano e fermavano a Villafranca dalle 4.30 fino a mezzanotte... Poi ci lamentiamo perchè auto, moto, scooter, inquinanti vari la fanno da padrone e ci rovinano la vita. Un’ultima considerazione: il viaggio Villafranca-Verona costa 2,85 euro per 14 chilometri, e altrettanti per il ritorno: un modo per allontanare potenziali utenti dal treno, elemento ecologico invece da valorizzare. In certi Paesi il treno se non è gratis, è comunque a prezzi più favorevoli, e cosi in certe regioni (la tratta Cassino-Isernia costa 5,25 euro per 40 chilometri). Vanno insomma riviste le fasce chilometriche regionali, penalizzanti per alcune categorie di persone. In conclusione siamo convinti che certi politici non conoscano una stazione ferroviaria, nè abbiano mai viaggiato in treno. Per loro il movimento è solo quello stradale. Gianfranco Tumicelli VILLAFRANCA

Gianfranco Tumicelli

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