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Un rinnovo impossibile

Sta per iniziare la scuola, lo sanno tutti, anche chi non ha figli: raddoppierà il traffico, meno male che ci sono i bus! Ma provate a rinnovare online l’abbonamento, perché così non intasiamo il centro e risparmiamo tempo (sic!): molto peggio che affrontare una normale giornata di traffico, questa volta però elettronico. Tre gravi mancanze, tutte di comunicazione: confusione di termini, burocratese, ma anche scarsa conoscenza che il più diffuso navigatore Internet è Chrome. Il sistema non funziona: dal servizio e-commerce dell’Atv ripetono ossessivamente: provate a cambiare terminale o browser: ma solo alla terza mail ti comunicano che loro usano Firefox, nessuno però che ti dica che con Chrome non va, alla faccia dell’ufficio e-commerce. E poi il tagliando che arriva entro 5 giorni in realtà è la ricevuta Pdf che ti arriva in 2 centesimi di secondo appena dato il numero di carta di credito. Ma tu- ignorante- dai credito ai 5 giorni e dubiti sia quella la ricevuta. Invece scoprirai che è proprio quella, e che va stampata, non basta in elettronico. Ma scrivetelo, semplicemente! Per telefono è peggio: «Deve andare all’homepage», ah, bene mi dico, ecco che ora mi guidano, illusione: «Adesso clicchi 'richiesta d’assistenza' e invii la mail». Come un viaggio d’Ulisse, una Sibilla cumana, il viaggio riporta a casa. È tranquillizzante. È proprio vero che merita sempre più studiare i classici per capire le reti neurali. Soprattutto quelle che circolano all’Atv e-commerce. Oggi tutti scrivono, ma è scomparso il senso. Sergio Ceccone VERONA

Sergio Ceccone

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