<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Tasse più leggere senza quota 100

Nonostante quel che si dice in questo Paese la gran parte delle persone se la passa discretamente se non decisamente bene. Dicono che esistano quelli meritevoli del reddito di cittadinanza ma quasi tutti i controlli fatti su di loro portano a pensare che si tratti di una percentuale modestissima di persone che sarebbero in difficoltà in tutti i casi. Certo ci troviamo addosso un debito pubblico in apparenza molto grosso ma se poi vai a scavare scopri che si tratta di una tigre di carta. Si vede facilmente che gli interessi sul debito e lo stesso rinnovo del debito lo Stato li paga con i denari che i creditori gentilmente gli prestano ogni anno. Lo Stato prende atto che il debito cresce ma sa che ci saranno sempre i creditori pronti ad autofinanziarlo. In tutti i casi da anni è come se lo Stato operasse in pareggio di Bilancio. Lo Stato oggi deve spendere e spende effettivamente sulla base di 559 miliardi di entrate (invece delle fittizie 869) senza curarsi del debito e degli interessi. Si potrebbe e si dovrebbe ragionare di politica. Cioè di spesa e di entrata. Per esempio se si vogliono diminuire le tasse, bisogna cancellare il reddito di cittadinanza e la quota 100. L’occasione sarebbe perfetta per procedere alla razionalizzazione sia delle entrate che delle uscite cercando di far le parti uguali fra uguali. Il dramma è che per conquistare nuovi elettori, tutti i partiti o movimenti vogliono invece spendere di più e far pagare di meno cioè creare nuovo debito che comprometterebbe il delicato equilibrio attuale. Come a casa nostra, si deve spendere in base a quello che c’è in cassa. La politica è tutta qui. Già cominciare a ripulire le situazioni di comodo sarebbe un gran risultato. Bruno Gilioli SOAVE

Bruno Gilioli

Suggerimenti