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Taglio dell’Irpef e la realtà dei numeri

Si legge di una modifica dell’Irpef che nel caso più fortunato comporta una riduzione annua di circa 900 euro. Cioè 75 euro al mese. Meno degli 80 euro di Renzi che non a caso sono stati «assorbiti» nella presente riforma. Forse una vendetta postuma della Cgil. Tradizionalmente a Sinistra si insiste per aumentare le tasse per migliorare le condizioni delle classi popolari. A Destra si vogliono migliorare le condizioni delle classi popolari aumentando il debito. I Populisti vogliono migliorare le condizioni delle classi popolari ed insieme ridurre le tasse. Fenomeni! A volte si è parlato di spending review ma in realtà nessuno ha idea di come si possa fare. Bisognerebbe leggere le migliaia di capitoli di spesa del Bilancio dello Stato. Secondo me non li ha mai letti nessuno per intero. Lì dentro ci deve essere un mondo da scoprire ma nessuno ci si mette. Troppo noioso e forse è meglio ignorare che decidere. Nell’ambito della Pubblica Amministrazione ci sono spese necessarie e spese discutibili. Chiaro che lo Stato deve garantire l’Ordine pubblico, la Giustizia, la difesa ed altro simile. Ma ci sono anche spese come il reddito di cittadinanza, quota 100, l’accoglienza ai migranti, l’assistenza alle più diverse forme di devianza sociale. Credo che in tutto si tratti di circa 40 miliardi. Ora se pensiamo che dall’Irpef arrivano 160 miliardi, io indirei un referendum di fatto su quelle spese. Il Governo dovrebbe ridurre l’Irpef a 120 miliardi (cioè cinque volte la riformetta in corso) e nel contempo istituire una addizionale Irpef volontaria che pagherebbero solo quelli che sono d’accordo su quelle spese. Che se poi l’addizionale invece di rendere 40 miliardi ne rendesse 10, si dovrebbero ridurre a 10 anche le spese relative. Cioè si tornerebbe alla politica, a decidere le cose sul serio, in maniera trasparente. Che se poi si volesse metter mano alla Sanità, i miliardi di Irpef in meno potrebbero raddoppiare o triplicare. Ognuno si pagherebbe la sua assicurazione sanitaria e lo Stato aiuterebbe solo quelli in difficoltà medicalmente accertata. Ed i no vax proverebbero nel loro portafogli l’ebbrezza della libertà dal vaccino. Bellissimo! Mi si dica di un Partito, uno solo, che ragioni così. Bruno Gilioli SOAVE

Bruno Gilioli

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