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Se questo succede non c’è giustizia

Ci sono, sempre di più, delitti, grandi e piccoli, in cui sull’efferatezza prevale la stupidità. Per i criminali dalla Costituzione in giù si invoca sempre il concetto che la pena deve tendere alla rieducazione del reo. Ma se uno dà segni evidenti di essere imbecille non c’è rimedio: rimarrà così per sempre. Che ci vuoi fare con un soggetto che qui nel civile Veneto ammazza stolidamente una giovane donna di 27 anni e poi scappa in moto come uno stupido qualsiasi? Un cretino senza rimedio. Eppure stando alle leggi vigenti questo rifiuto umano fra dieci anni sarà già fuori. Ma la sua vittima sconta una pena definitiva e così le persone che le volevano bene. Non c’è giustizia in un mondo che tollera che questo succeda. Una volta l’educazione metteva un argine ai comportamenti dei minus habens. Poi ci fu il ’68 e ci si illuse che fosse di nuovo qui l’età dell’oro in cui il lupo andasse d’accordo con l’agnello. Noi viviamo oggi l’età del fallimento di tutte le utopie a cominciare da quella iniziata nel 1517 con Lutero con il suo «pecca fortiter se crede fortius». Non ci sono più certezze su niente. E gli eredi di quella stagione di rottura tremenda del senso cattolico del vivere ora governano le nazioni e la Chiesa stessa. E si vedono bene le conseguenze. Il Papa stesso ormai sociologizza piuttosto che essere il successore di San Pietro. Disorientante quel suo «chi sono io per giudicare» specialmente se pensiamo in relazione a cosa era quell’espediente gesuitico per sottrarsi al giudizio di una delle lobby più potenti al mondo. Il successore di San Pietro dovrebbe ben ricordarsi dell’epistola di San Paolo ai Romani. Il senso di incertezza strutturale che imperversa in quest’epoca non può certo essere sconfitto da sistemi coercitivi come quello fascista o comunista. Bisogna di nuovo scoprire la funzione salvifica del Cristianesimo quando in tre secoli permeò l’Impero Romano trasformando lo spirito degli uomini. Il tuo dire sia sì sì, no no. Il resto è del Maligno. Ma anche guai a chi dà scandalo! Gli sia legata una macina da mulino al collo e gettato in mare. Solo che per costruire ci vogliono secoli ed invece per distruggere basta poco. Eppure bisogna ricominciare ogni giorno. Nella certezza che non prevalebunt. Bruno Gilioli SOAVE

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