<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sbagliato inviare armi all’Ucraina

Signor Presidente Draghi, mi consenta alcune riflessioni sulla situazione di conflitto in atto in Ucraina e non solo. Se il Comitato scientifico svedese che si occupa annualmente di assegnare i premi Nobel per la Pace, la Cultura, la Ricerca, la Medicina ecc. decidesse di istituire anche quello dell’ipocrisia sarei certo che quel premio sicuramente andrebbe al nostro Paese.Perchè tale affermazione? Perchè la Costituzione Italiana che è la migliore al mondo (ci ricordano ogni tanto i politici) recita all’art. 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli ecc.». La Costituzione, come le sentenze nei tribunali, non si interpreta, si attua sempre! Come vede, Signor Presidente, a mio modesto avviso è stato un colossale errore inviare armi all’Ucraina, in una guerra scellerata impari tra le forze in campo militare e umano a disposizione, che fatalmente produrranno ulteriori devastazioni e morti da entrambi le parti. Lei, Signor Presidente, è contro la guerra in atto, io invece sono contro tutte le guerre in corso oggi nel mondo, compreso quella vicina a casa nostra, che sta provocando anche qui distruzioni e morte tra i bambini. Guerre delle quali non si parla mai perché non fanno notizia e non si interviene attraverso i canali istituzionali – internazionali previsti per far cessare le armi anche in quei luoghi. Signor Presidente, con tutto il rispetto dovuto al Suo ruolo istituzionale, vorrei invitarla ad ascoltare meno le sirene che arrivano da oltre oceano, esperte di guerre, a partire dai poveri indiani che vivevano tranquilli nelle loro praterie spazzati via a suon di cannonate e fucili dell’epoca. Nell’ultimo secolo altre guerre più cruenti hanno insanguinato il pianeta. Come non ricordare le bombe atomiche su Nagasaki – Hiroshima, in Iraq, la guerra in Iran e Balcani ecc. Anche in questi luoghi sono stati colpiti innocenti, bambini, donne, e civili. Perchè, Signor Presidente, non ascolta invece l’accorato appello che quasi ogni giorno viene lanciato dal Papa sulla guerra in Ucraina, non certo in sintonia con Lei e il suo governo, ma cercando in tutti i modi il dialogo ed i compromessi necessari per dirimere la questione quanto prima. Signor Presidente, con l’invio delle armi, anche il nostro Paese potrebbe essere accusato di ingerenza nel conflitto con tutte le conseguenze immaginabili. Se quel «pazzo, criminale, macellaio» decidesse di rispondere a modo suo non solo alle sanzioni ma alle armi inviate sarebbe per noi un guaio incalcolabile. Quella decisione assunta da Lei e dal Suo governo ha messo in pericolo non solo la mia vita e quella della mia famiglia, ma quella di 60 milioni di italiani che non hanno mai avuto il diritto di esprimerle un voto, un consenso come nelle normali democrazie. Per quanto esposto più sopra, Lei non mi rappresenta più come Presidente del Consiglio dei Ministri. Bruno Padovani NOGARA

Bruno Padovani

Suggerimenti