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Ricordiamoci delle Botteghe storiche

Con molto interesse ho letto le dichiarazioni del Soprintendente Vincenzo Tinè per quanto concerne la limitazione e ritorno alla normalità nell’uso e «abuso» di spazi adibiti a plateatici. La pandemia sembra passata e Verona, in particolare il centro storico, deve tornare al suo aspetto normale e non è concepibile che il pedone debba passeggiare in fila in mezzo ai tavolini che occupano spesso i marciapiedi e, soprattutto, il visitatore che desidera visitare i monumenti del centro storico. Ribadisco un appunto che, secondo alcuni commercianti, sarebbe utile prorogare ancora questa concessione facendo riferimento al danno «enorme» e ai mancati guadagni che, solo in parte in questi mesi, hanno avuto riscontri positivi tanto che siamo la città italiana prima in assoluto con il 9% di aumento nel settore ristorazione. Giusto aver sottolineato che al turista interessa anche il ristorante, ma nello stesso tempo non ha la possibilità di osservare le molte «Botteghe storiche» che hanno un’apposita certificazione da parte del Comune di Verona e che sono un vanto e segno della laboriosità e tradizione di più generazioni di veronesi. Pertanto sarebbe molto interessante che fossero prese iniziative facendo conoscere ai turisti questi negozi tradizionali che già esistono in alcune località italiane meno importanti di Verona. Mi auguro che il Soprintendente insista nel far presente questa prospettiva ai competenti organi comunali, perchè il centro storico deve essere tutelato ed il cittadino possa passeggiare tranquillamente e non in mezzo a tavolini disposti, spesso, in modo poco ordinato. Luciano Scolari VERONA

Luciano Scolari

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