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Quella stabilità che non si riesce a trovare

Tre indizi fanno una prova, ma due creano una coincidenza di un segnale di anomalia. Il riferimento si collega alla recente elezione bis del presidente della Repubblica, che ha manifestato la necessità del cambiamento del metodo di elezione con il modo diretto. con una votazione popolare. È impossibile pensare che non ci sia stata la possibilità di indicare una personalità di alto profilo, garante delle istituzioni e super partner, se si avesse abbandonato anche la qualità di condivisione. Qualità questa impossibile da trovare attualmente nel Parlamento diviso in parti praticamente uguali tra i due schieramenti di destra e sinistra e diviso anche all’interno delle coalizioni che li compongono, disomogenee e incontrollabili dai loro segretari. Veti incrociati da entrambe le parti hanno portato allo stallo dell’elezione, che si sarebbe protratta anche a lungo prima di dare lavoro ai franchi tiratori. E così dopo una settimana di inutili tentativi, sono rimasti il bravo Draghi e il rassicurante Mattarella, garanti di quella stabilità di governo tanto sperata dai cittadini e altrettanto richiesta dagli organismi internazionali. Con la loro conferma potranno proseguire il lavoro degli interventi e riforme urgenti e necessarie a cui i partiti, con la tanto richiesta condivisibilità, dovranno partecipare nell’interesse comune del Paese, rimandando alle prossime elezioni le loro ambizioni che saranno lasciate alla scelta finalmente di un voto popolare. Roberto Bassi CAVALCASELLE

Roberto Bassi

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