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Quella frase non è del Duce

La frase «Molti nemici molto onore» è di Georg von Frundsberg (1473-1528), generale tedesco del Sacro Romano Impero, variamente riusata nei successivi cinque secoli. Frundsberg è rimasto intrecciato alla storia d’Italia in quanto feroce capo dei Lanzichenecchi che vennero a portare guerra nel nord della penisola, con l’intento di arrivare a Roma. Infatti, si presentò con una corda d’oro legata al proprio cavallo, con cui dichiarava di voler impiccare il Papa. Peraltro molti attribuiscono a «molti nemici molto onore» una origine ancora più antica, quale riassunto delle considerazioni di Giulio Cesare nel De Bello Gallico, quando commenta l’onore di trovarsi di fronte ad armate molto più numerose, quelle di Vercingetorige. Che vennero sconfitte grazie alla compattezza e mobilità delle legioni, numericamente inferiori ma organizzate molto meglio delle disordinate armate galliche, provenienti da molte diverse tribù spesso in contrasto tra loro. Tuttavia, nell’immaginario comune italiano, essa è associata alla citazione di Mussolini, e ogni volta che qualcuno la usa scatena un vespaio di polemiche. Il che a mio avviso fornisce una occasione per riflettere su che cosa veramente sia l’antifascismo, che non può essere certamente ridotto ad analisi fraseologiche. Come nipote di partigiani e figlio di membro del Cnl attendo la realizzazione della Costituzione della Repubblica lasciataci dalla Costituente antifascista nata dalla Resistenza. Attendiamo in molti con santa pazienza. Vincenzo Zamboni VERONA

Vincenzo Zamboni

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