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Quel parco deve tornare polmone verde

Esisteva un tempo nel quale il Campo della Fiera, il parco cittadino di Albaredo, era pieno di bambini e ragazzi che socializzavano e giocavano. Nei periodi estivi tutto il giorno, nel periodo scolastico nelle prime ore dei pomeriggi. Nel tardo pomeriggio era meta d’innamorati. Quanti di noi si ricordano quei tempi? Quanti si ricordano il rifacimento arboreo del parco avvenuto negli anni Settanta? Intorno alla fine del secolo scorso il parco è stato «occupato», un po’ alla volta ma sempre di più, dai numerosi «ospiti» che soggiornavano o passavano per Albaredo d’Adige. Oltre ciò è sempre rimasto il polmone verde del paese, la nostra oasi di pace. Da sempre utilizzato per fiere e manifestazioni, soprattutto la rinomata sagra paesana. I problemi odierni del Campo della Fiera, purtroppo, sono nati con un bando di riqualificazione dei parchi voluto dal governo Renzi (progetto «Bellezz@»). Il nostro parco pubblico aveva bisogno di riqualificazione? Il nostro parco pubblico aveva bisogno di essere cementificato? Lascio agli albaretani, e non solo, la libertà di rispondere. Oggigiorno le città ma anche i paesi più piccoli stanno attuando misure per eliminare aree urbanizzate in degrado per sostituirle a giardini o parchi pubblici per migliorare la qualità dell’aria e ripulire l’ambiente dall’inquinamento atmosferico. Per quale motivo invece Albaredo procede in maniera contraria al senso comune? Gli altri paesi spendono centinaia di migliaia di euro per realizzare ciò che noi già abbiamo. Il nostro parco rappresenta un bene ambientale per la sua bellezza arborea, ma anche un bene storico visto che testimonia la nostra tradizione veneta da più di tre secoli. Un simile patrimonio merita rispetto e protezione, non un disfacimento mascherato da riqualificazione. Pertanto mi appello alla sensibilità e lungimiranza dei nostri governanti cittadini affinchè pongano un vincolo di conservazione e tutela riconosciuto dallo Stato come bene di pregio assoluto. Quel che è certo è che oggi, a causa della momentanea sospensione dei lavori, si possono ammirare all’interno del parco due grandi colate di cemento e molto terreno scorticato. Questo è il futuro che attende il nostro parco. Fermiamoci, siamo ancora in tempo! Andrea Savoia ALBAREDO D’ADIGE

Andrea Savoia

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