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Ogni sabato L’Arena in edicola con «Oggi»

Assieme a Marco Mengoni è la protagonista della colonna sonora dell’estate con «Pazza Musica». Elodie è la regina del pop italiano e non solo. L’ex ragazza di periferia si racconta sull’ultimo numero di Oggi, in edicola con L’Arena domani 22 luglio al prezzo di 2,50 euro. La storia di Elodie Di Patrizi parte da lontano, da quando era bambina: quando aspettava che la madre tornasse nel loro appartamentino della borgata romana del Quartaccio per poi sparire di nuovo o mentre badava alla sorellina Fey. Quando veniva parcheggiata a lungo dalla vicina e quando capiva che a casa di soldi per arrivare a fine mese non ce n’erano. Sognava, l’ha ripetuto in tante interviste, quello che poi è accaduto: diventare quello che è oggi. Ci sono traguardi, e sono la maggior parte, a cui si arriva con solo l’appoggio di giurie qualificate: premi, medaglie, grolle, coppe e statuette si conquistano in genere così. Si può però anche diventare regine per acclamazione popolare, sollevate una spanna sopra il resto dello scalpitante mondo dello spettacolo da un sentimento di affetto e ammirazione diffuso e trasversale. È proprio questo ciò che accade alla cantante romana. Eppure non è stata una marcia trionfale. Sul settimanale tutta la sua storia. Billy Stanley, fratellastro di Elvis Presley, autore della biografia «The faith of Elvis», racconta: «Nella Bibbia trovava tutte le risposte, la leggeva continuamente. Era mio compito custodirla e fargliela trovare in camera». Per prima cosa respinge le accuse mosse dal documentario «Elvis’ Women» nel quale si racconta di minorenni importunate dal re del rock («Non ho mai visto Elvis con delle ragazzine»). Lui stesso ammette che Elvis si faceva portare delle fan in camerino ma Stanley rivela: «Non sempre succedeva qualcosa. Tante ragazze hanno raccontato di aver passato la notte con Elvis a parlare e a leggere la Bibbia. Nella Bibbia trovava tutte le risposte, la leggeva continuamente, soprattutto prima dei concerti. Quando ho iniziato a lavorare per lui, era mio compito custodirla e fargliela trovare in camera nell’hotel dove alloggiava». Sono passati trent’anni dalla morte di Raoul Gardini, oggi Fabrizio Bentivoglio lo interpreta in una fiction: l’attore sarà l’industriale e leader del gruppo Ferruzzi in una docufiction su Rai 1. La sfida? «Rendere l’aspetto umano di un visionario che mi ha sempre affascinato. Senza farne un santino». Sul settimanale in edicola domani con L’Arena anche la cronistoria della fine dell’imprenditore: il 22 luglio del 1993, interrogato dall’allora magistrato Antonio Di Pietro, il super manager Giuseppe Garofano svela i segreti dell’affare Enimont. L’indomani Gardini chiede una omelette e un caffè alla sua cameriera. Poi legge i giornali (c’è il suo nome in prima pagina) e si chiude in camera. Con una pistola...

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