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Nonni e giovani per ripartire

Vorrei premettere che sono nato e cresciuto con una educazione molto severa, tra le tante cose che ho imparato ce ne sono due che non dimenticherò mai: il rispetto delle regole e i confini della propria libertà. Mi sono sempre fatto attento ai bisogni di chi versava in situazioni di precarietà, debolezza, fragilità ed ho sempre confidato in una forma di Governo che fosse, prima di tutto, a sostegno dei più deboli.Ora che finalmente ci stiamo avvicinando alla famosa Fase 2 dell’emergenza Covid-19, seguo con particolare attenzione quanto sta elaborando, a fatica, la task force messa in atto dal Governo. Pur considerando che sono ancora poche le notizie che emergono, quanto sta trapelando non credo che sia il frutto di esperienze e conoscenze specifiche, indispensabili per iniziare un recupero, per certi versi faticoso ed oneroso. Ancora una volta, in Italia, le idee devono coincidere con i bisogni «politici» anziché con i bisogni reali dei cittadini. Sbagliare, diceva un vecchio saggio, è umano, ma perseverare è diabolico.Non credo sia onesto e possibile che, solamente perché indicato da questo o quel partito, una persona possa credere di poter fare tutto ed espletare spudoratamente il proprio ministero con gravi danni per la nazione e per i cittadini. Anche i più esperti professionisti in materie specifiche si limitano a fare ciò che conoscono molto bene, e mai si sognerebbero di dare direttive che non rientrino tra la loro specializzazione.Oggi, invece assistiamo a conferenze, studi e annunci che dicono una cosa e che dopo poco tempo se ne afferma una esattamente contraria creando, confusione e paura ai cittadini. Se andiamo a rivedere le varie direttive e disposizioni, troviamo un garbuglio di idee senza una attenta valutazione sui danni che possono provocare. Ci sono, a mio modesto giudizio, alcune prese di posizione che contrastano con il sentire comune. Sono mancati anche i più semplici criteri di valutazione oggettiva.Nell’ambito di quanto si sta profilando all’orizzonte, una specifica attenzione ai «nonni» credo che sia non utile ma indispensabile. Forse chi ha il potere di decidere non conosce a fondo la realtà della nostra società. Forse non si rendono conto che alcune proposte non sarebbero possibili senza il fattivo contributo delle persone anziane e del volontariato in generale.Viviamo in una nazione che necessita di una particolare attenzione per poter progredire. Purtroppo queste valutazioni sono possibili solo se si mettono le persone giuste al posto giusto. Solo la competenza ci può salvare. Personalmente nutro ancora grandi speranze per una ripresa, e dico che, per fortuna, abbiamo giovani preparati e tenaci, con capacità personali non discutibili e all’altezza della situazione. Aiutiamoli a crescere il loro futuro è anche il nostro.[FIRMA_LETT]SAN PIETRO IN CARIANO

Sergio Donatoni

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