Meglio fare come con il 4 novembre

Scrivo in relazione alle cerimonie annuali per il 25 Aprile. Che quest’anno avranno l’aggravante della presenza al governo di Giorgia Meloni e della sua «banda di pericolosi post-fascisti». Non sarà mai inutile ricordare a questi politici di sinistra che, mentre il fascino è morto e sepolto, il comunismo vive, prospera e fa danni in tante parti del mondo, Cina, Russia, Paesi dell’America Latina, Africa. In attesa del completamento dell’opera di sostituzione etnica in corso, e quindi del definitivo oblio della nostra storia, ai nostri politici suggerirei per questi ultimi anni di cambiare il nome della data del 25 aprile (come del resto è stato fatto con il 4 novembre, senza aspettare che anche l’ultimo eroico combattente passasse a miglior vita, derubricando l’anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale a festa delle forze armate), con un altro fantasioso e più «inclusivo» nome e di lasciarci credere in questa ultima fase storica, prima di sparire, di aver avuto una identità nazionale anche al di fuori dei mondiali o degli europei di calcio o del gran premio d’Italia di formula uno. Poveri noi. Enrico Bonturi CALDIERO