Ma negli Usa è ben diverso

ha inoltrato al malcapitato un richiesta di pagamento di 3.270 dollari perché tale intervento non era previsto dalla copertura sanitaria. La cosa è ancora più eclatante per noi italiani perché mediamente una famiglia americana paga mensilmente poco più di mille dollari per avere una assistenza di base, che salgono al doppio se si è in una età fra i 55 e i 64 anni. Quindi il caso del cittadino della Florida è molto illuminante per noi che all’art 32 della Costituzione godiamo del fatto che la Repubblica Italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, perché ci fa capire che in America se hai denaro ti curi altrimenti te ne vai all’altro mondo, grazie al fatto che il loro sistema è basato solo ed esclusivamente sulla personale copertura sanitaria, per la gioia sconfinata delle compagnie di assicurazioni, che foraggiano i presidenti e i congressisti con enormi finanziamenti per potersi garantire 420 milioni di clienti. Lasciamo pure gli americani e l’America ai suoi ideali e ai suoi problemi, pensate solo se scoppiasse una pandemia da loro con 80 milioni di individui senza copertura assicurativa, e rientriamo nei nostri confini perché la lezione di quello che stiamo vivendo la dobbiamo imparare noi. Non c’è giornale o talk show che non esalti la nostra sanità ma non c’è nessun politico o anchorman che richiami l’attenzione sul fatto che in questo nostro amato Paese pagare le tasse per avere una sanità efficiente è un disturbo che molti si evitano e che scaricano sulle spalle di chi non può evadere. Allora basterebbe in questi giorni che entrassero in funzione leggi speciali, come accade in tempo di guerra, dove ricoveri, tamponi e cure sono riservati a coloro che il ministero delle Entrate annovera fra i pagatori in regola, per gli altri dovrebbero supplire le compagnie assicurative private, che sarebbero ben felici di sopperire con rate di premio stratosferiche. I famosi «cinque minuti di paura» di atavica memoria che ci metteremo a pasto una volta per tutte dando un senso alla frase «la paura fa novanta!», espressione idiomatica che da sempre sta a significare che sotto lo stimolo della paura si fanno cose che sembrerebbero impensabili. VERONA (...)

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