Lo sport non impoverisce l’anfiteatro

Ho letto l’intervista che Marzio Perbellini ha fatto ad un entusiasta Stefano Bianchini per l’utilizzo dell’Arena per la partita inaugurale, il prossimo 15 agosto, del Campionato Europeo Femminile fra Italia e Romania. Volevo segnalare l’importanza che l’Arena ha non solo per noi veronesi ma nel mondo. Nel settembre 1988 ero a New York con Finanza & Futuro, la società con la quale allora collaboravo, e andammo a visitare una banca d’affari. Entrammo prima in un locale dove decine di promotori erano, muniti di cuffie, al telefono con clienti; mi sembrava di rivedere scene del film «Wall Street». Ci invitarono in una saletta dove un loro funzionario parlava un po' d’italiano. Il funzionario in questione ci chiese da dove venivamo. Quando, dopo i miei colleghi, dissi che ero di Verona, il suddetto scattò in piedi, come fosse stato morso da una tarantola. Era alto e quasi toccava con la testa la scaffalatura alle sue spalle. Si trattava di Art Kenney, già giocatore di basket del Simmenthal Milano. Ci disse che il più grande ricordo della sua vita, era stato il quadrangolare, di una quindicina d’anni prima, fra Simmenthal Milano, Ignis Varese, Jugoplastika e Gillette, all’Arena dove, dopo essere stato definito un nuovo gladiatore nell’arena, fu premiato come Mvp della manifestazione. In Italia con le scarpette rosse aveva vinto oltre allo scudetto, la Coppa Italia e due coppe europee, ma il ricordo del premio della nostra Arena era per lui indimenticabile. Questo per dire, anche ai signori della Soprintendenza, che l’anfiteatro romano è un patrimonio non solo per Verona ma anche per tutta l’Italia, che non può essere tenuto sotto una campana di vetro ma deve essere utilizzato, nel limite del buon senso, il più possibile. Sono duemila anni che resiste, ha resistito a guerre, bombardamenti e invasioni e non credo che l’utilizzo per attività sportive - da bambino, mi ricordo, ho visto incontri di pugilato, poi oltre al basket e al volley anche esibizioni di tennis - possa depauperarlo. Gaudio Pedalino VERONA