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Le guerre giuste non esistono

Leggendo l’intervista a Padre Zanotelli (L’Arena 10 marzo) fondatore dei Beati i costruttori di pace, nella quale condanna Putin ma anche certe logiche perseguite dall’Occidente, mi sono chiesto se sia possibile un mondo senza guerre. «La guerra c’è sempre stata», è la risposta ricorrente. Vero! Ma ciò non prova l’inevitabilità della guerra nè che un mondo senza guerre rimanga un sogno, anche se il diritto di sognare va rivendicato: nel 274, come oggi, Massimiliano venne decapitato nei pressi di Cartagine (a 21 anni) per aver rifiutato l’arruolamento al servizio militare che riteneva incompatibile con il Suo essere cristiano. I cristiani dei primi tre secoli erano rivoluzionari (veri). La pratica della guerra non è una necessità bensì una situazione di fatto, per cambiarla dobbiamo cambiare modo di pensare, il che sarebbe semplice ma non è mai stato facile per nessuno. Finchè la guerra resta un’opzione disponibile per risolvere i nostri conflitti, sarà essa ad essere la prima opzione nel nostro mondo, paranoico, del diritto del più forte. La guerra è un cancro che continua a tormentarci e ucciderci, il che non significa che gli sforzi per la ricerca siano inutili. Forse è vero l’esatto contrario dato che è proprio il permanere della malattia che chiama a cercare, con convinta determinazione, il modo di combatterla. Il vaiolo ha prodotto 300 milioni di morti, ma è stato merito della politica sanitaria e della scienza se oggi è sparito. «Come le malattie più gravi, anche la guerra deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente» (Gino Strada). In tutte le culture del mondo l’uccisione volontaria di un essere umano è considerata un crimine che, al di là della ragione del delitto, viene perseguito e punito. Se le cose stanno così l’uccisione volontaria di tanti esseri umani, cioè lo strumento-guerra, è un crimine e guerre giuste non ne esistono; perciò urge cercare un diverso modo per risolvere i nostri conflitti: è tempo che tacciano le armi. La guerra è sempre una tragedia, anche se fatta per difendersi dalla penetrazione aggressiva del predone Putin, dittatore sanguinario rivelatosi in Cecenia. Generano sconcerto le dichiarazioni del ministro Guerini che, oltre a ritenere che la guerra durerà 10-20 anni, ritiene un vanto la crescita del bilancio degli armamenti di tre miliardi e mezzo. Non può essere questa la strada che porta alla pace, che è la condizione e il mezzo perchè il nostro benessere emotivo cresca e si rinnovi. Freud aveva ragione quando diceva che in guerra lo Stato si permette tutte le ingiustizie, tutte le violenze, la più piccola delle quali basterebbe a disonorare l’individuo. Idalgo Carrara VERONA

Idalgo Carrara

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