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Lavoro nero l’altra faccia del risparmio

Se andiamo a comprare i pelati, visto che sono solo pelati, al supermercato cerchiamo quelli che costano meno. Nello stesso tempo ci indignamo quando sentiamo ogni anno la notizia che nei campi molte persone vengono trattate da schiavi per la raccolta degli ortaggi. La fettina di maiale? Guai se costa più di 9 euro al chilo. Anzi nelle offerte oggi la lonza si trova anche a 5,45. Poi «Report» ti fa un video sull’allevamento dei maiali in cui si vedono le condizioni in cui li tengono alcuni allevatori ed ecco che scorrono fiumi di lacrimoni e si alza un’ondata di indignazione generale. In questi due casi, parliamo di comportamenti criminali: i caporali del lavoro e gli allevatori senza scrupoli per fortuna non sono la norma ma ci sono molte realtà che pur di sopravvivere ricorrono a questi mezzi. E, per dire il vero, altre che con questi mezzi fanno fortuna. Entrambi i fenomeni hanno un denominatore comune: quando i margini diminuiscono aumenta lo spazio per l’infiltrazione criminale. Adesso si fa un gran parlare dell’aumento della tazzina di caffè e qualcuno si indigna per questo. Il titolare di un bar medio piccolo va a casa con un guadagno di poco superiore a quello dei propri dipendenti. Le eccezioni sono rare. In realtà possiamo paragonarlo ad un lavoratore autonomo. Quanto ci metterà a lasciare a casa qualcuno o a pagarlo in nero se ci riesce? Non voglio sostenere che noi consumatori dobbiamo comprare i prodotti più cari, ci mancherebbe. Molti oltre tutto hanno anche parecchi problemi economici e per loro cercare il prezzo migliore è l’unico modo per mettere insieme il pranzo con la cena. Ma se vogliamo cercare di migliorare la condizione della nostra società dovremmo partire da un minimo di onestà intellettuale. Chi se lo può permettere dovrebbe fare a meno di lagnarsi e pensare che spendendo qualche soldo in più forse potrà aiutare un dipendente a prendere un salario migliore, uno schiavo nei campi ad affrancarsi ed un maiale a vivere meglio con l’innegabile vantaggio che tutti noi avremo una società migliore. E forse un po’ di questi soldi rientreranno per altre vie anche nelle nostre tasche. Luca Dal Canal VERONA

Luca Dal Canal

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