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La Chiesa ucraina e quella russa

Confesso che assolutamente non mi aspettavo questa ennesima prova di forza dell’Orso Russo, il quale sta procedendo senza pietà contro l’Ucraina, cioè la «Rus di Kiev», madre di tutte le Russie. Non voglio nemmeno pronunciare il nome dell’ex funzionario del Kgb. Papa Francesco ha stigmatizzato le crudeltà, le atrocità, la ferocia e la barbarie da parte della Federazione Russa contro la popolazione ucraina. Si parla di stupri, di efferatezze criminali contro donne, anziani, malati e bambini, compiute dai soldati di Mosca. Si dice che ormai la Russia è a rischio di totale fallimento, ma in realtà quello morale è già avvenuto da molti giorni. In tutta codesta tragedia la cosa che più mi rattrista sono le parole del patriarca cristiano-ortodosso di Mosca Kirill, che nel suo discorso «shock» aveva parlato di «guerra giusta» della Russia per arginare la «scristianizzazione» in Occidente! Ora vi è tensione con la Chiesa di Mosca, anche perché le pressanti richieste di Papa Francesco in merito ai corridoi umanitari non hanno ricevuto ancora rassicurazioni. Il vaticanista trentino Luigi Sandri spiega che alcune Chiese ortodosse si vanno unendo contro il despota russo e si allontanano da Mosca. Il patriarca Kirill è d’accordo con le tesi del Governo russo ed è allineato alla politica di Putin. In Ucraina dal 2019 vi sono due Chiese ortodosse: la Autocefala, legata al Patriarcato di Costantinopoli, guidato dal Patriarca Bartolomeo, e la Chiesa ortodossa ucraina legata a Mosca. Kirill non condanna l’invasione, mentre la Chiesa Autocefala difende la sovranità e l’integrità dell’Ucraina. Il popolo «Rus di Kiev» e quello di Mosca sono sorti dalle «fonti battesimali» del fiume Dnieper, e quindi non c’è giustificazione alcuna né dinanzi a Dio, né davanti agli uomini. Da tempo il Patriarcato di Mosca è in contrapposizione all’Occidente, soprattutto perché non vuole l’accesso delle donne nei «ministeri» ed è molto severa la sua valutazione morale per quanto riguarda l’omosessualità. Kirill denuncia da molto tempo la mentalità modernista dell’Ovest, in netto contrasto con la Sacra Scrittura. Il 5 marzo il presidente della Conferenza delle Chiese Europee, Rev. Christian Krieger, aveva affermato che era scoraggiato dal desolante silenzio sulla guerra non provocata contro l’Ucraina, dicendo a Kirill che la sua posizione «pro-Putin» è in netto contrasto con il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, messaggio universale di pace per tutta l’umanità. Inoltre, il Rev. Krieger ha pregato Kirill, al fine di ritornare ad essere artigiano di pace e riconciliazione fra i due popoli fratelli. Ad ogni buon conto, poveri ucraini, sfortunati anche nei primi anni Trenta del ’900, quando il dittatore sovietico Stalin impose la statalizzazione delle terre, togliendo tutto il grano ai contadini. Fu la grande carestia, l’Holodomor, in cui milioni di persone morirono d’inedia. Lo sterminio per fame fu la conseguenza della collettivizzazione delle terre e costò circa 5 milioni di morti tra la popolazione. Purtroppo, anche in questo XXI secolo per loro la tragedia non ha fine! Ancora il 4 aprile il Patriarca ortodosso russo Kirill è tornato a parlare della legittimità dell’Operazione Speciale di Putin, e durante la liturgia nella nuova Cattedrale della Risurrezione ha sottolineato che la Russia è un Paese che ama la pace, ma essa ama anche la sua storia e la vuole difendere a tutti i costi! Nella sua riflessione egli afferma che le Forze Armate del popolo russo devono capire che è ormai giunta l’ora di un «tempo speciale» per la Patria e per il suo destino! Quindi ha pregato Dio, affinché aiuti la Russia a proteggerla dai tanti nemici che la circondano. Nessuna presa di distanza per ciò che concerne l’invasione dell’Ucraina, ma pieno riconoscimento della sua legittimità e respingimento delle richieste del Consiglio ecumenico delle Chiese» per far fermare l’immane ed ingiusto conflitto! Paolo Spadafora Vicepresidente Movimento Nazionale Istria-Fiume-Dalmazia VERONA

Paolo Spadafora

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