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La Chiesa ortodossa va al contrario

Che senso ha una Chiesa che si dichiara fondata sul Vangelo? Un Putin alle cerimonie pasquali con tanto di cero acceso e la benedizione che rafforza il consenso interno ma anche la legittimazione reciproca col patriarca Kirill. Tutto questo di fronte ai disumani massacri di civili inermi non ha nulla a che fare con nessuna Chiesa. La guerra d’invasione è un’idea di un sistema totalitario. E la Chiesa ortodossa dovrebbe essere contraria in quanto non corrisponde affatto con gli insegnamenti del Vangelo. Ma la logica bellica non ammette obiezioni, subito bollate come tradimenti, anche i dubbi, vengono subito interpretati come diserzioni. Insomma benedire la guerra d’invasione, non saprei come definire tale avvenimento minimo, un assurdo sproposito teologico, in quanto Dio è Padre di tutti («Fratelli tutti») e quindi non è possibile pretendere che si schieri dalla parte di chi scatena la guerra. Invece il Patriarca ortodosso avrebbe dovuto chiedere all’amico Putin almeno, la possibilità di concedere un armistizio almeno per corridoi umanitari per i civili che sperano di sottrarsi alla morte certa sotto le macerie o per fame e sete. La storia insegna che i disastri peggiori si realizzano proprio quando la religione o meglio il suo surrogato, che è l’ideologia, si fondono insieme. In realtà nel consegnarsi al potere di turno, le religioni smarriscono se stesse perdendo la loro capacità di essere «sale del mondo». Nell’illusione di trarre qualche beneficio per la fede, concedendosi a sostegno a chi è al potere, combinano un obbrobrioso danno a tutti. E’ una tentazione ricorrente anche oggi, non solo nella Chiesa ortodossa, ma nel mondo islamico e induista. Fenomeno presente anche in Occidente quando in modo inverso certi leader, usano strumentalmente i simboli religiosi per sostenere le proprie posizioni. E quanti che in queste settimane si stracciano le vesti perché ritengono che il Papa debba tenere una posizione più netta a sostegno dell’Ucraina e contro la Russia. Nella sua autonomia, il piano religioso costituisce un terreno specifico in cui è possibile il dialogo che non si riduce alla contrapposizione di interessi politici e economici che si nascondono dietro ogni guerra. Giancarlo Maffezzoli GARDA

Giancarlo Maffezzoli

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