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L’affetto dei veronesi per la loro città

Sono apparse su L’Arena recentemente interessanti lettere di cittadini ed associazioni ad indicare lo stato di grave ed ingravescente degrado della nostra città. La più recente è del 6 gennaio a firma dell’amico dottor Paolo Mezzelani, che contiene una appassionata difesa per il rispetto storico ed estetico delle vie del centro cittadino. Condivido in pieno quanto Paolo scrive. Io non vado in bicicletta, ma adoro camminare per le vie cittadine, stravolte dall’asfalto, tanto anonimo quanto «anti igienico», piene di rattoppi dove i sassi o il porfido sono mancanti, attorno ai lavori di manutenzione di alcuni tombini. I marciapiedi sono rotti, la sporcizia è ovunque, i cassonetti per la raccolta delle immondizie vengono spesso scambiati per latrine e nessun accenno a pulizia e disinfezione. Includerei nel centro storico anche Veronetta, bellissima parte della città antica (solo un accenno alle Chiese di Santa Maria in Organo e San Nazzaro, ma anche a molto altro); il quartiere attorno all’Università, ove la sporcizia e la trascuratezza della pavimentazione raggiungono livelli incredibili. Invito ad andare a vedere il lungadige che passa davanti al museo civico di scienze naturali, i marciapiedi sono rotti e quasi intransitabili, provate a scendere le scalette che portano all’ingresso di palazzo Pompei, scalini rotti, una transenna ne blocca un accesso da tempo immemorabile, accumulo di foglie marcite che tra l’altro rendono scivolosi i gradini costituendo un pericolo. Molto interessante la lettera di qualche giorno fa dell’architetto Cenna con la proposta di utilizzare la Domus Mercatorum per un centro di informazione ed assistenza turistica, che assolutamente manca a Verona, che è sicuramente una meta turistica tra le più attrattive d’Italia, non solo per la città, ma per tutta la provincia, altrettanto ricca di bellezze naturali e storiche. Se ricordo bene alcuni anni or sono la Camera di Commercio di Verona, con l’allora presidente Alessandro Bianchi, aveva proposto la trasformazione dello storico edificio, di sua proprietà, in uno spazio museale-espositivo, restituendolo alla città, simbolo della sua antica storia politica ed economica. In tutte le città del mondo ove ho avuto l’opportunità di recarmi, esiste una tale struttura ed è per lo meno stupefacente che Verona non ne sia dotata. In conclusione spero che tutte queste indicazioni, segno dell’affetto dei veronesi per la loro città, siano ascoltate dalla presente amministrazione, dopo anni di trascurato silenzio e scelte dissennate. Certamente nessuno ha la bacchetta magica, i problemi sono tanti ed enormi, le disponibilità finanziarie limitate, ma un cenno di accoglienza credo sarebbe opportuno ed a costo zero. Carlo Mazza VERONA

Carlo Mazza

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