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In futuro mai più guerre? Si può fare

Non so quanti abbiano posto sufficiente attenzione all’evento che si sta svolgendo frammezzo al bailamme di questa guerra russo-ucraina. Mi riferisco all’azione iniziata e progrediente dell’Alta Corte internazionale di Giustizia, attenta a raccogliere le prove dei crimini di guerra che si susseguono da parte russa. Questo è un fatto del tutto inedito, perché, sebbene l’Alta Corte sia stata istituita nel 1945 nell’ambito dell’Onu, come espressione di volontà definitiva delle Nazioni belligeranti della Seconda Guerra mondiale, non mi risulta che nessun processo sia stato fino a questo momento avviato da questo Organismo giurisdizionale, nonostante le numerose guerre combattute in questi anni, e proprio soprattutto da uno dei due attuali belligeranti. Non so se mi sarà concesso di assistere alla conclusione del processo in corso, ma confesso che mi sarebbe gradito. Anzitutto perché significherebbe che l’attuale guerra finisce presto. Ma in secondo luogo perché ciò sarebbe un segno tangibile che questo tribunale, di immensa utilità, riesce finalmente a funzionare ed a produrre l’effetto per cui è stato istituito. Una sentenza giuridicamente ineccepibile di condanna, per una nazione di rilevante peso politico nel mondo, irrogata per la prima volta nella storia, dovrebbe passare come uno dei tanti eventi storici, senza conseguenze? Volesse il Cielo che fosse la volta buona! Il Papa non manca una occasione di intervento per invocare la fine della guerra in Ucraina, da quando essa è iniziata. Ma una di queste volte, invece che invocare la cessazione di questa guerra, ha chiesto la «liberazione dalla guerra» come mezzo per l’eliminazione delle controversie internazionali. E perché non potrebbe essere veramente l’inizio della fine di una catena di eventi che hanno attraversato insanguinandola la storia dell’uomo? In altre parole: basta guerre. Perché dobbiamo pensare al peggio? Vittorio Castagna VERONA

Vittorio Castagna

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