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Il ruolo dei laici

Stiamo assistendo ad un dibattito sul suicidio assistito e sul fine vita concentrato solo su un aspetto della questione che non riguarda l’eventuale legge. La scelta personale. Le leggi eventuali sul suicidio assistito non riguardano la scelta personale. Questa è una bugia che ci viene venduta dalla propaganda di chi è favorevole all’eutanasia. Riguarda un eventuale giudizio sulle persone (le altre persone) che spingono, convincono o aiutano una persona a suicidarsi. Ripeto. Spingono, convincono o aiutano una persona a suicidarsi. Liberalizzare questo concetto che «chiunque» possa spingere o aiutare le persone a suicidarsi è un pericolo non per la libera determinazione delle persone ma per la vita delle persone. Il papà o lo zio anziano e ricco che (poverino) sarebbe meglio che smettesse di soffrire. La mamma sola ma con una bella casa che (poverina) sarebbe meglio che trovasse pace. E così via. Queste sono analisi e considerazioni laiche, che possiamo trovare nel giuramento del fondatore della medicina, Ippocrate, che scriveva nel IV secolo avanti Cristo: «Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio». Se vogliamo lasciare alla Chiesa cattolica l’onore e il merito di servire da sola la vita umana va bene, ma forse non è un grande servizio per i molti uomini laici con uno spirito libero che ancora oggi esistono. Marco Salvagno VERONA

Marco Salvagno

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