<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il passato e i giovani

Il mio presente è lo schermo del Pc su cui sto componendo questa nota. Il mio futuro potrebbe essere la lettura su L’Arena della stessa. E il mio passato? Potrebbe essere l’insieme dei ricordi della vita trascorsa, fatta di studio, di lavoro, di impegno famigliare e sociale, di divertimento, ma soprattutto di osservazione. Sì, perché attraverso le osservazioni l’uomo può fare un confronto con le conoscenze già acquisite e ricavarne un continuo aggiornamento. Questo principio era già presente nell’evoluzione delle civiltà che si sono succedute in circa novemila anni, cioè da quando l’uomo primitivo, fino ad allora raccoglitore di frutti, si trasformò in agricoltore stanziale. Un principio che valeva sia per l’erudito filosofo, sia per il contadino analfabeta ma ricco di conoscenze agronomiche derivate dalle sue osservazioni e applicate con successo nell’attività produttiva. Mi sembra però che negli ultimi decenni questo meccanismo di apprendimento si sia un po’ inceppato. Dapprima l’esagerato dilagare di dottrine politico-filosofiche che hanno svilito il classico lineamento che regolava i rapporti tra docenti e allievi, senza riuscire a sostituirlo con schemi migliori. A seguire poi la stupefacente progressione di fondamentali scoperte scientifiche e la loro rapidissima applicazione in ogni segmento del sapere creando l’illusione dell’inutilità del sapere stesso. Perché studiare la dimostrazione di un teorema quando con un clic sul cellulare ho tutti i risultati che cercavo? La non conoscenza di un passato, privato o pubblico, rende la parte di popolazione più giovane insicura e facile preda di personaggi che si arrogano virtù politiche e messianiche del tutto inesistenti. Preso atto però che i giovani d’oggi sono comunque mediamente più perspicaci di quelli delle generazioni passate, mi auguro che con uno sforzo congiunto della parte migliore della scuola e la partecipazione attiva di chi, nonostante l’età, ha ancora qualche freccia all’arco, si possa attivare nei giovani il piacere di arricchirsi culturalmente. Giuseppe Perotti VERONA

Giuseppe Perotti

Suggerimenti