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Il neo sindaco e un periodo complicato

Sono trascorsi ormai da parecchi giorni i cento fatidici giorni dall’insediamento del sindaco e si è voluto misurare il giudizio dei cittadini sul suo operato: 40% positivo, 40% negativo, 20% neutro. Quindi, risposta incerta del tipo: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, come gran parte delle risposte che ora si danno sui temi che riguardano la società e il periodo critico che sta attraversando. Non rivelo certo un segreto se faccio notare che regna una incertezza generale su gran parte delle cose prese in esame, sia che riguardino il clima, la salute (Covid), il gas e l’energia, la questione russo-ucraina, le bombe di Putin, le economie mondiali, l’emigrazione. L’unica cosa su cui non v’è incertezza è la precarietà del futuro che oggi valutiamo in pochi lustri mentre un tempo lo misuravamo in svariati decenni. In ogni caso non è consigliabile piangerci addosso, ma stringere i denti e prendere coscienza della complessità del momento e della responsabilità che ognuno di noi assume come cittadino del mondo; senza cadere nella trappola di pensare che peggio per me, peggio per tutti, pur se saremmo portati a ritenere che, paradossalmente, chi sta peggio e non ha speranze sia al riparo dalle angosce esistenziali. Quanto al nostro sindaco, lasciamolo alle prese con il problema dell’Arena, degli spettacoli, delle scenografie in Bra e facciamogli gli auguri anche per come evitare che diventi il sito più ambito per brindare con un bicchiere di Valpolicella o di Soave per mandar giù l’ultimo boccone di salsiccia. Luciano Cenna VERONA

Luciano Cenna

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