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Identità digitale nazionale a cosa serve?

Ho letto con molto interesse la lettera del sig. Massimo Carpene del 15 aprile in merito allo Spid. La prima domanda che mi pongo è la seguente: attualmente sono nove le società che, autorizzate-convenzionate con lo Stato, rilasciano lo Spid. Queste società avranno fatto sicuramente investimenti e attualmente daranno lavoro a tante persone. Se non verranno rinnovate le convenzioni che danni economici avranno queste società? E dove andranno a lavorare tutti i dipendenti di queste società? La seconda domanda che mi pongo è: perché dovremo creare questo nuovo sistema Idn (Identità digitale nazionale) con notevoli costi a carico della collettività e consegnare tutti i nostri dati nelle mani dello Stato quando si è sempre parlato anche nel passato di meno ingerenza dello Stato nella vita privata dei cittadini? In caso di attacco da parte di hacker saremmo, se tutto è concentrato nello Stato, ad un rischio maggiore rispetto al fatto che detto sistema è gestito da nove società e quindi con notevole riduzione del rischio di furto dei dati. Infine in questi giorni si parla tanto di autonomia ma nei fatti concreti, vedi Idn, si tornerebbe ad un accentramento statale. Quindi mi auguro che siano rinnovate le attuali convenzioni e che attuali società siano lasciate libere di ben operare come stanno facendo adesso. Maurizio Sometti COSTERMANO

Maurizio Sometti

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