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Grazie a medici e infermieri di Borgo Trento

Potrebbe sembrare un lamento, ma invece è un elogio a tutto il personale che al Pronto soccorso di Borgo Trento mi ha accolto e curato con competenza e pazienza. Una brutta ferita al capo mi ha costretto ad avere bisogno di loro, così ho potuto vivere per alcune ore tra i problemi lievi o gravi di persone che non conoscevo, ma che, fiduciosi, chiedevano aiuto. Il mio era un caso da codice giallo, che significa «quasi» urgente, perciò da eseguire «quasi» subito. Il tempo passava (più di 3 ore e mezza) e non venivo chiamato, ma ho visto il motivo della dilazione dall’andirivieni di 3-4 ambulanze da cui scendevano operatori concitati che entravano nelle porte aperte velocemente per accogliere chi stava sicuramente peggio di me. Nel frattempo avevo potuto osservare il comportamento delle persone in attesa: i più pazientemente aspettavano, altri (pochi per fortuna) che si rivolgevano in modo scortese agli addetti allo sportello dell’accoglienza, come se il ritardo dipendesse da costoro. Quando è stato il mio turno ho trovato medici e infermiere/i cortesi che mi hanno curato come meglio non potevo aspettarmi. La mia permanenza è durata più di 7 ore e non nego momenti di noia, ma non rimpiango neanche un minuto di quelli «persi» in quel reparto. Mi sia consentito di ringraziare la coordinatrice dottoressa De Luca, i due chirurghi che mi hanno «cucito», i dottori Arzenton e Pisano, oltre agli assistenti dei quali non ho potuto conoscere il nome. Gianfranco Quintarelli VERONA

Gianfranco Quintarelli

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