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Gli esperti facciamoli lavorare prima

Che per affrontare grandi calamità si ricorra agli esperti in materia – virologi o climatologi, come ultimamente accaduto - dovrebbe apparire ovvio e scontato: chi altri ne avrebbe le competenze? Se invece fa notizia – vedi il bell’articolo del 23 maggio di Francesca Lorandi – è chiaro segno della carenza di cultura scientifica – o piuttosto di «mentalità» scientifica – che purtroppo affligge la nostra società. Non ci si rende ancora conto di quale poderosa mole di conoscenze e di strumenti per acquisirle gli addetti ai lavori oggi dispongano, in costante rapidissimo aumento in ogni campo, e di quanto sia sciocco e velleitario - ma soprattutto dannoso – illudersi di poterne fare a meno! Altrimenti, chi governa si appoggerebbe agli esperti anche «prima» delle emergenze – in molti casi scongiurandole o mitigandole - evitando così l’immancabile caciara di idee bislacche di sedicenti esperti, che nelle emergenze trovano compiacenti spazi! Costituendo qualificati comitati consultivi - prassi che governi meglio attrezzati in proposito, ad esempio la Casa Bianca, hanno adottato già dalla fine della seconda guerra mondiale - e tenendo regolarmente conto dei loro pareri, le scelte possono essere – se non infallibili, poiché l’imprevisto è sempre in agguato – almeno prese alla luce del più aggiornato stato delle conoscenze: non sarà la perfezione, ma quanto di meglio si possa fare per perseguirla! Galeazzo Sciarretta VERONA

Galeazzo Sciarretta

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