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Ex ospedale militare, c’è tanto da vedere

Mi ha colpita molto la lettera del tenente medico Paolo Mezzelani pubblicata il 4 giugno e favorevole al trasloco del Circolo. Sono socia aggregata del Circolo Ufficiali che ho frequentato più assiduamente una decina di anni fa con un gruppo di amici con cui partecipavamo a delle serate piene di attività piacevoli (lezioni di ballo, cene, feste talvolta anche in terrazza con musica, spettacoli teatrali); e poi anche successivamente quando, sempre nell’ottica di aprire il circolo alla città, mi hanno dato l’opportunità di ospitare nella mensa un gruppo di studiosi della Sardegna che facevano degli stages a Verona. Mezzelani entra in un lungo dibattito sulle esigenze del Museo di Castelvecchio che, restaurato oltre 60 anni fa, non risponde più alle esigenze dei tempi e che, purtroppo, non ha altra possibilità di sviluppo se non annettendosi la parte occupata ora dal Circolo Unificato dell’Esercito. Nonostante come detto sia socia, non posso che concordare con lui e sono sicura che tutti lo avremmo comunque frequentato anche se fosse stato nella zona dell’Ospedale Militare che presenterebbe peraltro una serie di vantaggi: una posizione in pieno centro storico e solo a qualche centinaia di metri dall’attuale circolo; la possibilità di un ampio parcheggio; per i militari, che devono venire a Verona per usufruire di cure mediche, una foresteria adeguata; infine, ma non ultimo, una sede completamente ristrutturata. Sono anche rimasta colpita da quanto accennato da Guarienti sulla grandezza dell’area dell’Ospedale Militare: grande quanto la Bra? Con l’Arena, tutta la piazza, e la Gran Guardia? Cos’è la Bra per chi viene a Verona e per noi cittadini? È la città stessa e qualcosa di imprescindibile per chiunque arrivi. Per noi è il dopo Arena e il dopo teatro, i primi aperitivi primaverili, le vasche all’uscita dal liceo. È così importante che forse la immaginiamo più grande di quanto non sia realmente. Ma allora, se anche l’Ospedale militare, in pieno centro, ha queste dimensioni, cosa potrebbe diventare? Che giardini avere? E, come cittadina, chiedo, potremmo anche un giorno visitare questi meravigliosi spazi e partecipare come abbiamo sempre fatto alle iniziative di un circolo rinnovato ancora più bello e funzionale? Angela Roncaccioli VERONA

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