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Ecco i fatti che smentiscono l’assessore

Intervengo nel dibattito sulle vaccinazioni anti influenzali rispondendo così alle affermazioni dell’assessore regionale Manuela Lanzarin. Mi sono recato presso la mia abituale farmacia e il responsabile mi comunica che essendo la prima volta che accedo a questa vaccinazione mi sarei dovuto recare presso il «medico di base» oppure rivolgermi al Distretto Ulss, o ad un'altra farmacia. Peccato che il medico di base sia sprovvisto di vaccini, che la altre farmacie ne siano altrettanto sprovviste, mentre per l'Ulss vige il proverbio antico, «campa cavallo». Ho inviato una mail Pec in data 29.11 a «prevenzione.alss9» e «area sanità sociale Regione» chiedendo se avessero qualche suggerimento al riguardo... non pensavo e non penso di ricevere alcuna risposta. Venerdì scorso mi sono recato presso un'altra farmacia di Verona, il cui titolare mi ha adeguatamente informato sul fatto che essendo la prima volta che richiedevo la vaccinazione antinfluenzale, ampiamente pubblicizzata dal Ministero della Salute e dalla Regione Veneto, mi sarei dovuto recare presso il Distretto, fatto salvo l'acquisto del vaccino per 26 euro. Ho acquistato il vaccino. Il giornale L’Arena del 6 dicembre pubblica un articolo dove l’assessore afferma «...influenza, i vaccini ci sono ora basta con le fake news». In seguito ho accompagnato mia moglie (classe 1953 come la mia) presso la farmacia dove mi sono vaccinato e riceve la solita risposta: «Se desidera può essere vaccinata acquistando il prodotto»; segnalo il fatto che mia moglie, al contrario del sottoscritto, si sia vaccinata la prima volta nel 2021 presso il medico di base. Ulteriore pagamento di 26 euro. I fatti smentiscono le affermazioni dell’assessore e noi abbiamo pagato 52 euro. In chiusura, come elettore di destra, mi domando quale futuro avrà il «Veneto felix» se l'autonomia sarà gestita dai soliti politici/dirigenti; che la sanità del Veneto sia migliore di altre Regioni forse è vero, ma se pensate di essere una eccellenza sbagliate grossolanamente. Basti pensare alle code bibliche al Cup, oppure sentirsi rispondere dall’Ospedale Sacro Cuore di Negrar che per l'esame richiesto per mia moglie ci sarebbe stata un attesa di quasi un anno. Basta pagare e l'esame si fa... ieri. Spero che il Trentino Alto Adige ci voglia adottare, avremmo sì un «Veneto felix»; la Giunta Regionale vada in Trentino, lo studi e lo copi, se è in grado. Marco Spadini VERONA

Marco Spadini

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