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Diamanti, aumentano le offerte di transazione

Un incontro promosso da Adiconsum
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Le nuove offerte di transazione per i piccoli risparmiatori sono sensibilmente aumentate. Per i grandi consumatori, cioè coloro che avevano investito oltre 50mila euro, le proposte non sono ancora soddisfacenti. Sono questi alcuni degli aggiornamenti emersi dall’incontro organizzato dalla nostra associazione il 30 settembre scorso in Sala Lucchi con i risparmiatori veronesi coinvolti nella vicenda dei diamanti da investimento. L’obiettivo era riassumere, dopo la pausa estiva, l’avanzamento delle trattative in corso con gli istituti di credito parte in causa, Banco Bpm in primis. Si è ricordato, inoltre, che il provvedimento sanzionatorio dell’Antitrust, impugnato avanti il Consiglio di Stato, passerà entro la fine dell’anno-primi mesi del 2020 al vaglio del Giudice amministrativo d’appello, che dovrà stabilire se la pratica commerciale contestata sia consistita o meno nel fornire una rappresentazione parziale, ingannevole e fuorviante delle caratteristiche dell’investimento in diamanti. Dopo le tante attività di rivendicazione e protesta e gli incontri con Banco Bpm abbiamo registrato un aumento delle proposte transattive, che per ora sono state sottoscritte da circa 250 soci sui 1.200 coinvolti. L’offerta di rimborso non pregiudica il mantenimento della pietra, sulla cui cessione suggeriamo di temporeggiare per evitare la svendita. Chi ha investito un capitale sotto i 20mila euro sta accettando le proposte della Banca: non si tratta della migliore proposta possibile ma chiaramente la situazione attuale, aspettando la sentenza del Consiglio di Stato, non permette di sbilanciarsi su eventuali possibilità di rialzo. Qualche passo avanti dopo la fine dell’estate è stato fatto. Le proposte di rimborso, senza dover affrontare le spese legali di un’eventuale via giudiziaria, cominciano a diventare ragionevoli se pensiamo che il valore putativo delle pietre è del 25-30 per cento. Per gli importi superiori ai 50mila euro bisognerà aspettare il Consiglio di Stato, per cui non c’è ancora un’udienza fissata, e capire se renderà definitiva la sanzione dell’Antitrust verso gli Istituti di credito. Un altro passaggio riguarda la restituzione dei diamanti. All’udienza di lunedì 21 ottobre il Tribunale di Milano, su proposta del curatore fallimentare che si occupa del fallimento della Idb (Intermarket Diamond Business spa), stabilirà la modalità di restituzione delle pietre. Un’ulteriore criticità riguarda i reclami fatti in proprio dai risparmiatori, presentati con un’unica firma anche in rappresentanza di un’altra persona, ad esempio un parente. Nel caso di questi reclami la proposta di transazione, che abbiamo contestato, viene fatta sul totale dell’investimento dei due soggetti e siamo in attesa di ottenere la rettifica di tale svantaggiosa prassi. La vicenda sui diamanti da investimento ha coinvolto migliaia di cittadini veronesi, oltre mille dei quali, per un controvalore pari a 28 milioni di euro, sono rappresentati dalla nostra associazione.

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