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Dal ragazzo in monopattino all’Ucraina

Ho letto su L’Arena dei giorni scorsi due pagine di cronaca analoghe: una, di carattere internazionale, sulla guerra in Ucraina e l’altra, a livello locale, sulla aggressione in piazza Bra al ragazzo africano; due vicende lontane tra loro nello spazio ma simili nei significati e nello svolgimento. Si tratta di due aggressioni proditorie e violente, senza provocazione da parte dell’aggredito; due aggressioni con l’intento di prendere i beni dell’altro, il territorio degli ucraini e il monopattino del ragazzo. Già dagli albori della civiltà vengono affermati due principi per la convivenza umana, non ammazzare e non rubare; due principi che vengono ora infranti: là, da uno Stato che ne invade un altro, con la forza bruta dei carrarmati e dei missili; qui, da sei adolescenti che, con meschina audacia, aggrediscono un ragazzo isolato e inerme. Che significato ha accostare due fatti così, dello stesso genere ma dalle proporzioni tanto diverse? La psicologia ci insegna, e la storia ce lo conferma, che i fatti delle singole persone fanno molta più presa su di noi che i fatti di massa: la cultura greca si è diffusa tramite rappresentazioni teatrali, le «tragedie greche», che parlavano di individui, di persone, che divennero poi dei personaggi emblematici, che ancora oggi ricordiamo, come Achille, Ettore, Patroclo, Ulisse... E così il Diario di Anna Frank procurò al regime nazista nell’ultima guerra mondiale più danno di una battaglia perduta. Anche noi, peraltro, ci innamoriamo delle singole persone più che di un popolo intero. E ora, in questa crisi generale, cosa possiamo fare? Occorre rifondare i costumi individuali e sociali sui principi etici della civiltà; occorre che la famiglia, la scuola, la chiesa e la società, richiamino e diffondano, a partire dai più piccoli, i valori dell’onestà e del rispetto, delle persone e delle cose; i valori dell’altruismo e della fratellanza, della condivisione e dell’uguaglianza, dell’accoglienza e della solidarietà. Valori che possiamo anche riassumere in uno solo: l’amore vero per il prossimo. Pio Cinquetti VERONA

Pio Cinquetti

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