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Complicazioni che invitano alla truffa

Il Governo sta cercando di mettere un freno alle truffe in materia di bonus fiscali. Il bonus facciate è una fesseria che poteva essere partorita solo dal ministero dei Beni Culturali che poi, quando è ora di applicarlo attraverso le Soprintendenze, blocca tutto. In origine il primo bonus edilizio (anno 1997) è stato un vero affare per lo Stato perché ha fatto emergere il nero che allora era maggioritario nell’edilizia. Oggi il bonus edilizio ha senso per interventi che migliorino i consumi energetici delle case e per migliorare la resistenza sismica degli edifici in modo che al prossimo terremoto i danni al patrimonio e le vittime si riducano. Bisogna fare le cose semplici. Semplicissime. Anche uno scolaretto di terza media le deve capire. Lo Stato deve aiutare il recupero energetico degli edifici civili ma anche industriali e commerciali esigendo che i lavori che si vanno a fare portino l’edificio alla massima classe energetica oggi prevista dalla normativa. In questo caso la detrazione fiscale per tutti i lavori collegati deve essere al più del 60% della spesa complessiva Iva compresa. Preferenzialmente lo Stato dovrebbe incentivare il recupero fiscale diretto, allungando i tempi di rateazione della detrazione in modo che anche redditi che pagano poca Irpef possano smaltire la detrazione. Nel caso poi il committente desideri cedere il credito, la trattativa sia un affare privato tra lui e la banca. Per il sisma bonus le cose dovrebbero essere simili. Con la detrazione che può arrivare al 90% della spesa sostenuta per l’intervento in caso di demolizione e ricostruzione se l’intervento raggiunge la massima classe sia sismica che energetica. Lo Stato dovrebbe contestualmente decidere cosa intende fare del patrimonio edilizio esistente specialmente nelle zone paesaggisticamente vincolate. Chiaro che un edificio storico di valore va conservato così com’è. E comunque in caso di terremoto casca. Ma si dovrebbe prendere atto che nei nostri paesi e città, edifici simili sono una minoranza infima. Il resto sono edifici vecchi ed edifici post bellici – anche quelli costruiti fino a ieri – che in caso di terremoto cascano come birilli perché non hanno alcuna resistenza statica. Ma essendo senza alcun valore storico basterebbe che lo Stato decidesse, come ha già deciso, che la demolizione e ricostruzione fedele è sempre ammessa. Sembra invece che l’intento del superbonus sia quello di aumentare il Pil e di creare lavoro. Ma oggi non siamo più negli anni ’50: in cantiere non ci va più nessun giovane. Il bonus così serve a truffare lo Stato. Bruno Gilioli SOAVE

Bruno Gilioli

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