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Come può diventare festa di tutti

Il 25 Aprile sta diventando ultimamente il giorno della divisione, sostituendo il giorno dedicato all’anniversario della liberazione d’Italia dalla dittatura nazifascista. Tale giorno dovrebbe ricordare la fine della guerra ottenuta con l’intervento delle forze armate angloamericane e il contributo delle milizie partigiane di resistenza di diverse estrazioni politiche con maggioranza comunista. Da qui, una vittoria di libertà ottenuta da tanti democratici antifascisti è diventata una prerogativa di antifascisti comunisti ma di scarsa indole democratica. Una liberazione da una guerra tra popoli ma sfociata alla fine in lotta fratricida con episodi di odio e di vendette crudeli tra i due schieramenti. Solo probabilmente dedicando il 25 Aprile sia alla liberazione d’Italia, sia per la fine della guerra mondiale sia per la fine della guerra civile si potrà celebrare in armonia l’anniversario perché dopo quasi 80 anni si dovrebbe rivedere quanto successo come un punto negativo della storia del nostro Paese, da condannare e da non ripercorrere mai più, indipendentemente dalla posizione e orientamento politico del governo al potere. Roberto Bassi CAVALCASELLE

Roberto Bassi

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